da “Beco” a “Magic Senna”, itinerario di un appassionato pilota di

-
>>

Ayrton Senna da Silva (Gabriel Leone) dans « Senna », mini-série créée par Vicente Amorim. ALAN ROSKYN/NETFLIX

NETFLIX – SU RICHIESTA – SERIE

Vivi per volare. Da quando suo padre gli regalò il suo primo kart, all'età di 4 anni, fino alla sua morte sul circuito di Imola, in Italia, l'1È Nel maggio 1994, la sua passione irrazionale per le corse guida l'esistenza di “Beco”, soprannome dato dai suoi cari ad Ayrton Senna da Silva (1960-1994). Allo stesso tempo, la sua educazione, unita all’amore per il suo Paese, il Brasile, lo hanno incoraggiato a difendere i più deboli e a lottare contro le ingiustizie. Anche all'interno della Federazione Internazionale dell'Automobile, anche a costo di confrontarsi con il suo presidente (dal 1985 al 1993), Jean-Marie Balestre.

Leggi la storia: Articolo riservato ai nostri abbonati Ayrton Senna, il pilota patriottico, ancora festeggiato in Brasile a trent'anni dalla sua morte

Leggi più tardi

Questa dualità funge da struttura per Sennaun'avvincente miniserie di Netflix, che si concentra per la prima volta sulla personalità del leggendario pilota di Formula 1 ed è perfettamente trascritta nell'immagine dell'attore brasiliano Gabriel Leone, già notato in Ferrari (2023), di Michael Mann: a volte infantile e ridente, a volte testardo, in preda al dubbio e impacciato. “Nessuno prende sul serio i sudamericani”lancia così l'eroe in Chiamando. Da questo primo episodio traspare la sua ossessione per le corse e per la vittoria. Le sue priorità sono chiare. La sua vita privata verrà sempre al secondo posto.

Dal lato della produzione, il know-how è innegabile e permette di mantenere la suspense in ogni episodio, mentre l'esito della serie è noto. Con la massima efficacia durante le scene di gara, che includono brevi filmati d'archivio, quasi subliminali. Difficile quindi non rimanere incollati durante il Gran Premio di Monaco 1988, in Ambizione (il secondo episodio). “Era come se fossi in un'altra dimensione”dichiarò più tardi Senna, che quello stesso anno vinse il primo dei suoi tre titoli mondiali.

Duello con Alain Prost

Lo spettatore trova gli ingredienti dietro il successo di Formula 1: Guidare per sopravviveresu Netflix da sei stagioni: intrighi nel paddock, relazioni intime esacerbate dal pericolo, rivalità in un ambiente opaco dominato dal denaro. Con questo metro di giudizio se la passano bene gli storici Peter Warr (boss della Lotus) e Ron Dennis (McLaren), così come Sid Watkins, chirurgo del circuito di fino al 2004.

Leggi la recensione (nel 2021): Con “Formula 1: Drive to Survive”, Netflix mette la F1 in pole position

Leggi più tardi

Dal lato del pilota, Niki Lauda (1949-2019), un'altra leggenda della F1, è un fratello maggiore stimolante. Ma è ovviamente il duello con Alain Prost (ottimo Matt Mella) che i fan stanno aspettando. Si comincia da Appartenenza interrompendo il Gran Premio di Monaco 1984, favorevole al pilota francese, per raggiungere il suo apice di intensità durante il GP del Brasile 1990, a San Paolo − atto di coraggio da parte Eroeepisodio 5.

Ti resta il 25,51% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

PREV da Kombouaré a Luis Enrique, gli otto allenatori del “Qatar-SG” in cifre
NEXT GP del Qatar: nuovo grosso errore di Segio Perez (video)