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Il cielo si sta oscurando per i dipendenti dell’Alpine Racing a Viry-Châtillon

Il cielo si sta oscurando per i dipendenti dell’Alpine Racing a Viry-Châtillon
Il cielo si sta oscurando per i dipendenti dell’Alpine Racing a Viry-Châtillon
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A pochi giorni dalla decisione strategica del Gruppo Renault di fermare i motori di F1 nello storico sito di Viry-Châtillon, il cielo si fa ogni giorno più scuro per i dipendenti dell’Alpine Racing che non hanno ancora notizie dalla direzione.

Dall’incontro di una delegazione del personale del 20 settembre con l’amministratore delegato del gruppo Renault, Luca de Meo, i rappresentanti del personale si dicono “più mobilitati che mai” a pochi giorni dal voto consultivo di lunedì 30 settembre, quando la delegazione delle Alpi Il piano di trasformazione di Racing France potrebbe essere implementato.

I rappresentanti del personale – attraverso un comunicato diffuso questo giovedì sera – precisano di non aver ancora ricevuto alcuna risposta dal gruppo Renault dopo lo scambio con Luca de Meo: “Pochi giorni prima della decisione strategica del Gruppo Renault di fermare i motori francesi di F1 nello storico sito di Viry-Châtillon, il cielo si sta facendo sempre più scuro di giorno in giorno”. possiamo leggere nel comunicato stampa di Comitato Economico e Sociale della Corsa Alpina.

“Senza alcuna risposta al momento di questa pubblicazione, dopo l’incontro di una delegazione del personale con il signor De Meo il 20 settembre, i rappresentanti del personale rimangono più mobilitati che mai”.

“Durante questo scambio, la delegazione ha portato e presentato una proposta. Partecipa al campionato 2026 come una squadra alpina alimentata dal nostro motore alpino:

  • Impegno per mantenere la competitività della Power Unit sulla buona strada nel 2026.
  • Impegnati per un risultato sportivo di altissimo livello.
  • Lasciamo alla nostra governance la scelta di passare a un percorso alternativo, una volta che la vettura sarà stata testata nel 2026”.

“Questa proposta è inoltre accompagnata da un impegno totale da parte di tutti i dipendenti dello stabilimento nei confronti del marchio e dalla garanzia che l’attuazione del progetto F1 avverrà parallelamente ai progetti di innovazione proposti lo scorso luglio dal management.”

“Durante questo incontro, la nostra delegazione ha discusso anche un’area di riflessione riguardante l’importanza e la sfida di sviluppare il proprio motore internamente per tutti i produttori. Le nuove normative previste per il 2026, infatti, favoriranno l’integrazione del motore con il telaio, accentuando ulteriormente le differenze nelle scelte tecniche tra i costruttori”.

“Anche l’impatto dell’“Energy Management” (gestione dell’energia tra motore elettrico, batteria e motore termico) sarà significativo nel 2026 e deve essere considerato come un importante asse di sviluppo”.

“Questo regolamento richiederà quindi una convergenza molto più forte con il telaio, nonché un’esigenza di indipendenza tecnologica. La concorrenza si è anche avvicinata ai produttori di Power Unit per prepararsi meglio a questa transizione, come Aston Martin, RedBull e Audi”.

“Il traguardo si avvicina, dopo il voto consultivo di lunedì 30 settembre, il piano di trasformazione dell’Alpine Racing France potrebbe essere attuato”.

“Le conseguenze di questo abbandono sarebbero numerose, tra la perdita dell’attrattiva del sito di Viry-Châtillon, la fuga di competenze e talenti, ma anche la scomparsa di un’influenza globale e del nostro patrimonio francese.”

“La nostra passione e determinazione sono ancora intatte, preserviamo il DNA della nostra F1, sosteneteci”.

Il 20 settembre, dopo l’incontro con l’amministratore delegato del gruppo Renault, Luca de Meo, i rappresentanti dello staff dell’Alpine Racing avevano accolto con favore “discussioni costruttive”, ma è chiaro che a tre giorni dalla scadenza i dipendenti sono ancora all’oscuro di Viry .

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