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I Pirenei Atlantici, gli Alti Pirenei, l’Alta Garonna e l’Ariège in allerta gialla domenica 26 gennaio

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Météo ha lanciato un’allerta per questa domenica, 26 gennaio, mettendo in allerta gialla quattro dipartimenti dei Pirenei a causa delle condizioni meteorologiche instabili. I dipartimenti interessati sono: Pirenei Atlantici; Alti Pirenei; Alta Garonna; Ariège.

Météo France ha messo in vigilanza gialla diversi dipartimenti dei Pirenei per la giornata di domenica 26 gennaio 2025. Si tratta dei dipartimenti dei Pirenei Atlantici, degli Alti Pirenei, dell’Alta Garonna e dell’Ariège. Gli Alti Pirenei e i Pirenei Atlantici sono messi in allerta gialla per i forti venti e il rischio di valanghe. I dipartimenti dell’Alta Garonna e dell’Ariège sono in allerta gialla in caso di forti venti.

Venti violenti e rischio valanghe

IL Pirenei Atlantici E Alti Pirenei sono in allerta gialla per due fenomeni: venti violenti e rischio valanghe. Queste condizioni sono particolarmente preoccupanti nelle zone montane e nelle stazioni sciistiche, dove le raffiche potrebbero generare “impennate” anche a valle a partire da mezzogiorno.

I Pirenei Atlantici

Gli Alti Pirenei

I dipartimenti di Alta Garonna EAriègequanto a loro, sono posti in vigilanza gialla solo per venti forti. Un peggioramento del livello di vigilanza, soprattutto per il vento, resta possibile nel corso della giornata.

L’Alta Garonna

Ariège

Condizioni generali per i fine settimana

Sabato 25 gennaio

Sabato sarà caratterizzato da un tempo piovoso e mite, accompagnato da venti sostenuti, soprattutto sulla facciata atlantica dove le raffiche raggiungono i 60-80 km/h. Le precipitazioni, a volte tempestose in Aquitania, colpiscono gradualmente l’est del Paese in serata. Il limite di pioggia/neve scende in serata in montagna:

  • Pirenei : da 1800 mt
  • Massiccio centrale : oltre 1000/1200 mt
  • Alpi : intorno ai 1700 m, poi 800/1200 m nella notte

Le temperature rimangono morbide, oscillanti tra 7 e 12 gradi a nord et Da 11 a 16 gradi a sudcon picchi fino 19 gradi sulla Costa Azzurra e in Corsica.

Domenica 26 gennaio

La giornata di domenica si preannuncia movimentata, con una nuova perturbazione piovosa e ventosa che interesserà a fine mattinata la zona occidentale del Paese. La Bretagna e i Paesi della Loira riceveranno un notevole accumulo di pioggia. Il vento da sud si rafforzerà gradualmente, con raffiche in estensione Da 80 a 90 chilometri all’oraAnche Da 110 a 120 chilometri all’ora sulla punta bretone e fino a quando 100/120 chilometri all’ora Sulle creste dei Pirenei, del Béarn e dei Paesi Baschi.

Anche il resto del Paese subirà raffiche generalizzate Da 60 a 80 chilometri all’oralocalmente Da 90 a 100 chilometri all’ora Nel Centro-Est e nell’Hauts-de-France. In montagna il rischio di valanghe aumenta a causa dei venti e delle nevicate.

Previsioni per le temperature

  • Minimo : compreso 1 e 6 gradilocalmente -1 a 0 nell’Alta Francia e in Normandia.
  • Massimo : Fra 9 e 17 gradicon picchi fino 18 o 19 gradi ai piedi dei Pirenei e sulla Corsica.

Prudenza e vigilanza

Le autorità raccomandano a maggiore prudenzasoprattutto nelle aree a rischio come le montagne dei Pirenei e le coste atlantiche. Gli utenti della strada, gli escursionisti e gli sciatori devono prestare attenzione agli sviluppi meteorologici e ai possibili aggravamenti della vigilanza.

Cos’è un vento violento?

Un vento è generalmente considerato violento e quindi pericoloso quando la sua velocità raggiunge gli 80 km/h con vento medio e i 100 km/h con raffiche nelle zone interne. Ma questa soglia varia a seconda della regione, è ad esempio più elevata per le regioni costiere o per la regione del sud-est.

Il vento è uno spostamento dell’aria rappresentato da una direzione (quella da cui proviene il vento) e da una velocità. La velocità è comunemente espressa in chilometri orari (km/h), ma il sistema internazionale utilizza come unità i metri al secondo (m/s) e i marinai e i piloti i nodi (1 nodo = 1.852 km/h).

In meteorologia, solitamente utilizziamo misurazioni effettuate a 10 metri di altezza:

  • vento medio per 10 minuti
  • Rafale massimo, ovvero la massima velocità del vento, registrata nell’ora precedente.
  • Con tempo marino, i servizi meteorologici trasmettono, nelle zone vicine alla costa (fino a 35 km al largo), raffiche di vento forte a partire da 50 km/h (forza 7 Beaufort). Al di là di questa fascia costiera, le opinioni sui venti forti vengono trasmesse a partire da 62 km/h (Forza 8 Beaufort, avviso sul parabrezza).

I forti venti hanno diverse origini:

In Francia, il diametro delle tempeste è inferiore a 1000 km. Le tempeste provenienti dall’Atlantico si muovono rapidamente, fino a 100 km/h. Ad un certo punto, la loro durata non supera alcune ore.

In mare, una tempesta è chiamata depressione atmosferica e genera un vento medio superiore a 90 km/h (Forza 10 Beaufort). Sulla Terra si parla di tempesta quando la depressione genera raffiche superiori a 90 km/h.

Sono la fonte di venti forti e brevi (pochi minuti) in un’area limitata (pochi chilometri quadrati). I cumulonembi, nubi caratteristiche del temporale, animate da potenti movimenti verticali, creano raffiche di direzione imprevedibili.

Il passaggio del vento sulle cime può creare violente raffiche di vento, in basso.

Trust e tornado

Questi fenomeni vorticosi si sviluppano sotto un cumulonembo e si estendono fino al suolo. Si tratta di fenomeni abbastanza brevi e molto localizzati. La loro durata di vita non supera un’ora, ma diversi fenomeni possono succedersi uno all’altro. Stiamo parlando di tornado solo sulla terra.

I pericoli

I danni variano a seconda della natura del fenomeno che genera i venti. Le tempeste di temporali causano danni di entità limitata, le rotture e i tornado su una fascia stretta e lunga e i temporali o i cicloni su un’area più ampia.

Danni causati da forti venti:

  • tetti e camini danneggiati
  • Veicoli deportati sulle strade
  • interruzioni di energia elettrica e telefonica
  • Anche la circolazione stradale potrebbe subire interruzioni, soprattutto sulla rete secondaria nell’area forestale.

Cos’è una valanga?

Una valanga è un flusso gravitazionale di una massa di neve. Può avere cause naturali (nevicate, accumulo di vento, pioggia o riscaldamento significativo) o accidentali (passaggio di sciatori, caduta in cornicione o seracco).

Il distacco di valanghe dipende:

  • condizioni meteorologiche (quantità e qualità delle nevicate ad esempio),
  • la struttura del manto nevoso e la sua stabilità
  • e il rilievo dei locali (profilo del pendio, natura del terreno sottostante).

Le valanghe possono essere classificate in 3 tipologie a seconda del tipo di neve nella zona di partenza:

Valanghe di neve recenti

Si verificano quando la neve è secca o umida, poco aggregata o di scarsa coesione. La loro partenza può essere spontanea durante o subito dopo la nevicata. Il rischio di sgancio da parte di uno sciatore persiste talvolta per diversi giorni.

Queste valanghe sono caratterizzate o da una partenza puntuale oppure da una rottura lineare.

Valanghe a placche dure

Si tratta di neve dura e di buona coesione. Quando viene innescata, la rottura, molto netta, si estende rapidamente secondo una linea spezzata. L’instabilità di queste piastre è dovuta principalmente alla presenza di un sottofondo fragile. Questo equilibrio precario può essere rotto sotto l’effetto di un leggero sovraccarico, come uno sciatore.

Valanghe di neve umida o di ghisa

Si verificano quando la neve è carica d’acqua, durante riscaldamenti marcati, accompagnati o meno da piogge. La neve umida è la più densa con 350-500 kg/m3. Le valanghe primaverili sui pendii ben soleggiati sono le più tipiche di queste valanghe.

I pericoli

Ogni anno vengono travolte dalle valanghe in media 110 persone (31 morti e 26 feriti).

Le valanghe sono anche fonte di gravi danni materiali: distruzione di edifici e infrastrutture, interruzioni elettriche o telefoniche, interruzioni delle comunicazioni, paralisi delle attività, chiusura di comprensori sciistici, ecc.

I danni causati dipendono dal tipo di valanga in questione: differiscono la natura, la densità della neve in movimento e la velocità.