“Seeing the invisibile”, la nuova mostra al Musée international de la Réforme (MIR), di Ginevra, che inaugura il 30 gennaio, offre al pubblico un viaggio nel regno degli spiriti e nell’aldilà attraverso 14 opere di outsider art provenienti dal quattro angoli del mondo.
Questi creatori autodidatti, solitari e marginali, esprimono domande esistenziali e metafisiche in un’ampia varietà di forme. I loro dipinti, disegni, sculture o ricami sono “produzioni che si aprono sull’alterità e sull’invisibile”, nota il MIR sul suo sito.
Ognuna delle creazioni presentate ha visto la luce in una cella di un manicomio, una stanza angusta, una cantina, una soffitta, un luogo appartato, “fuori dal tempo”, favorevole all’immaginazione e all’utopia. Le opere sono il risultato di “una visione o un’epifania in relazione ai defunti o alle forze occulte”.
Gli autori di queste opere non “si considerano artisti, ma messaggeri legati ai defunti o alle divinità, in comunione con la natura e il cosmo”. Secondo il MIR, le creazioni esposte “incoraggiano l’introspezione e le domande esistenziali”.
Vestiti per l’aldilà
Il ghanese Oko Ataa ha così disegnato un gallo gigante che in realtà è un sarcofago preparato per un defunto vero. Il pubblico potrà anche scoprire l’abito creato dalla francese Jeanne Laporte-Fromage. L’indumento fu cucito e ricamato dopo la morte del marito. Lo indossa per ricongiungersi con il suo amato nell’aldilà.
La mostra presenta anche due diagrammi “profetici” di Henry Dunant. Il fondatore della Croce Rossa si è ispirato ai libri biblici di Daniele e dell’Apocalisse. L’americano John B. Murray, dal canto suo, rivela la sua fede attraverso “disegni che intrecciano scritte volubili e figure totemiche”.
La mostra “Seeing the Invisible”, che inaugura il 30 gennaio, terminerà il 1 giugno 2025.
Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats
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