Ospite di Fulmine ospitato da Waxx, Tommaso Dutroncha aperto le porte al suo universo musicale tornando alle sue prime cotte musicali. Fin dalla tenera età, ricorda di essere stato contrassegnato da titoli come L’ultima sessione d’Eddy Mitchell et Baia di Véronique Sanson. Questi brani, ricchi di accordi complessi, hanno lasciato un segno indelebile nell’artista. “Ero pazzo per quello”, confida, suscitando anche la sua ammirazione per Alain Souchon e le canzoni di suo padre, Jacques Dutronc.
La scoperta tardiva della chitarra
Sebbene la musica abbia sempre fatto parte del suo ambiente familiare, Thomas Dutronc ammette di aver scoperto la chitarra tardi, all’età di 17 anni. Racconta con emozione come le chitarre di suo padre, nascoste in un armadio, suscitassero la sua curiosità. “Era misterioso”, ricorda. Questa nascente passione per la chitarra lo porta ad esplorare vari stili, dal blues al gipsy jazz, passando per il rock e la musica brasiliana.
Influenze e ispirazioni
Durante l’intervista, Thomas Dutronc condivide le sue varie influenze musicaliche vanno da BobMarley ha Brassensattraverso leggende del blues come BB Re et Stevie Ray Vaughan. Parla anche del suo amore per discoteca e il Motowngeneri che continuano a stimolarlo e ispirarlo. “Amo ascoltare musica con gli amici”, confida, sottolineando l’importanza della condivisione e della scoperta collettiva.
Alla domanda sul suo metodo di composizione, Thomas Dutronc ammette di non avere una ricetta fissa. A volte è un riff di chitarra a suscitare ispirazione, altre volte sono le melodie proposte dai suoi collaboratori. “Non ci sono regole”, spiega, aggiungendo che ogni progetto è unico e richiede un approccio diverso. Per il suo ultimo album, ha collaborato in particolare con il suo amico di lunga data, David Chiron, per creare testi su melodie già esistenti.
E quando Waxx gli chiede quale pezzo sceglierebbe per essere scoperto dalle generazioni future. Thomas Dutronc sceglie il suo titolo Sesamo per rappresentare la sua opera, una composizione che gli sta particolarmente a cuore. “Ho dovuto lottare per imporlo”, ricorda orgoglioso del risultato finale.
Un nuovo album
Durante lo spettacolo, Thomas Dutronc si è anche preso il tempo per parlare del suo ultimo album, un progetto che gli sta particolarmente a cuore. Spiega come, dopo aver esplorato vari progetti paralleli, ha voluto tornare a un approccio più personale e spontaneo alla composizione. “Voglio forse comporre di più me stesso, tornare a cose più spontanee”, confida. Per illustrare questo approccio, Thomas e Waxx hanno eseguito insieme una nuova versione a due chitarre di Piccola felicità un brano tratto da questo album.
Conclusione in musica
Per chiudere questo incontro musicale, Thomas Dutronc e Waxx hanno condiviso una sessione acustica riprendendo un classico di Elvis Presley, Amami. Questa scelta, ancorata ai ricordi d’infanzia di Thomas, testimonia il suo attaccamento alle icone intramontabili della musica. “È una canzone molto romantica”, sottolinea, commosso dalla profondità e dall’umanità di Elvis.
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