“Il tutto o finalmente una sensazione di ordine o gli ultimi giorni del libero arbitrio o della scelta illimitata sta uccidendo il mondo” (The Every), di Dave Eggers, tradotto dall’inglese (Stati Uniti) da Juliette Bourdin, Gallimard, “Da ogni parte il mondo”, 640 pag., €26, digitale €15.
Ecco un romanzo che, nella sua interezza, nasce da un’equazione: C + j = T. “C” designa il Cerchio. I lettori di Dave Eggers ricordano che lo scrittore americano aveva pubblicato una distopia intitolata così, come il colosso di Internet da lui raffigurato. Questo Cerchio (Gallimard, 2016), che era partito come semplice fornitore di accesso nell’area della Baia di San Francisco, era diventato in pochi anni un’azienda capace di realizzare tutte le connessioni immaginabili tra social network, dati bancari, e-mail personali, ecc. costruire un data warehouse che al confronto farebbe impallidire tutta la polizia segreta. E consentendo una ricostruzione quasi completa della storia dei singoli individui.
Quasi. Perché mancava qualcosa in seno a “C”. Mancava “j », E “Il gigante dell’e-commerce prende il nome da una giungla sudamericana” (qualsiasi somiglianza…). All’inizio di questo nuovo romanzo, chiaramente concepito come seguito del Cerchioquest’ultimo ha acquistato “j” (in un contesto un po’ burlesco dove il fondatore del sito, “distratto dai suoi divorzi e dai suoi processi”era solo “così felice di vendere le sue azioni e dedicare il suo tempo all’esplorazione dello spazio con la sua quarta moglie”). Questa acquisizione ha reso Cercle un’azienda vertiginosamente potente. Al punto che l’entità è stata ribattezzata Il Tutto, “nome che sembrava assoluto e inevitabile agli occhi dei suoi fondatori”come ha suggerito “ubiquità, nascita di nuove idee, interconnettività”in una parola “infinito”.
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