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Recensione di Contro Te | Teatro della crudeltà

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Duceppe offre un crossover romantico, perverso e sensuale allo stesso tempo, sul disordine dell’amore. Un pezzo che segna un brillante ingresso per Solène Paré alla sua prima collaborazione con l’azienda.


Pubblicato ieri alle 15:58

“Il desiderio, come il mondo, è un incidente”, scrive Patrick Marber nella sua opera teatrale Più vicinotradotto da Fanny Britt con il titolo di Contro di teper la nuova produzione diretta da Solène Paré, in mostra al Duceppe. Dalla sua creazione a Londra nel 1997, il Il pezzo di zolfo di Marber è stato prodotto in tutto il mondo. E adattato per il cinema, nel 2004, con Jude Law, Julia Roberts, Natalie Portman e Clive Owen. Quest’ultimo ha anche creato il ruolo di Dan al Teatro Nazionale.

Il drammaturgo britannico ha scritto una storia d’amore oscura e inquietante. Un incrocio tra Marivaux hardcore e il moderno Laclos. Del Connessioni pericolose recepito negli anni ’90. Ci sono anche Mamet e Pinter in questo testo brillante, con dialoghi ben realizzati, gustosi, non privi di umorismo.

Contro di te presenta quattro personaggi poliamorosi. Per due ore ripeteranno atti di gelosia, manipolazione, rivalità, tradimento e vendetta per giustificare il loro desiderio romantico, o meglio la loro mancanza d’amore. Perché, capiamo subito, il loro bisogno d’amore è motivato dall’egoismo. E attraverso un grande vuoto esistenziale.

Correzione di bozze pertinente

Larry (ottimo David Boutin), dermatologo, ama Anna (Alice Pascual, solidissima), fotografa, che lo tradisce con Dan (appropriatamente interpretato da Isabelle Blais) che ha una relazione con Alice, giovane ballerina nuda, oggetto del desiderio di tutti (la giovane Inès Defosse, che interpreta questo personaggio con disinvoltura, tanto desiderabile quanto enigmatico).

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FOTO DI DANNY TAILLON, FORNITA DA DUCEPPE

Alice Pascual e Isabelle Blais

A Duceppe il regista propone una rilettura, con lievi modifiche al testo. Ha femminilizzato il personaggio di Dan, un giornalista di necrologi, che cerca di ravvivare i suoi cupi quarant’anni. Il che conferisce alla storia una dimensione attuale, più universale che militante. Perché i meccanismi dell’amore rimangono simili, indipendentemente dal genere o dall’orientamento sessuale dei partner.

Naturalmente, a causa del dramma intimo, nessuno uscirà indenne da questo gioco di seduzione. Se il pezzo di più di due ore senza intervallo ha delle lunghezze, Solène Paré ha saputo dare vita all’insieme.

Una sfida tanto più grande in quanto Duceppe non è lo scenario ideale per rappresentare un dramma intimo come questo. Per la sua prima collaborazione con la compagnia, la regista fa un ingresso solido. Utilizza in particolare un giradischi che dà ritmo. Utilizza abilmente la superba scenografia di Geneviève Lizotte, utilizzando foto giganti e proiezioni visive di Julien Blais.

I quattro interpreti sono molto solidi. Una menzione per la giovane Inès Defosse, una vera rivelazione! Ti stupirà nella scena in cui seduce Larry con lei pole dance. Una scena piena di erotismo e disperazione! Come quest’opera lucida e crudele che esplora il grande disordine dell’amore.

Consulta la pagina dei ricambi

Contro di te

Testo di Patrick Marber, tradotto da Fanny Britt, diretto da Solène Paré.

Con Isabelle Blais, David Boutin, Inès Defosse e Alice Pascual.Teatro Jean-Duceppe, fino al 15 febbraio

7/10

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