Di conseguenza, gli operatori immobiliari dovranno allinearsi alla visione del comune riguardo allo sviluppo futuro di Granby. Penandosi di vedere rifiutati i loro progetti.
Numerosi dossier immobiliari, presentati negli ultimi mesi, fanno appello inutilmente al Dipartimento di Pianificazione e Protezione del Territorio (SAPT) della città di Granby, perché non si adattano alla visione del consiglio.
“Attualmente SAPT sta analizzando progetti per un totale di 9.000 porte. “È la pressione che c’è nella macchina, e viene dal fatto che la gente vuole costruire a Granby, il che è estremamente positivo”, precisa il signor Goulet, consigliere comunale incaricato dello sviluppo, della tutela del territorio e dell’edilizia abitativa.
Per rimediare a questo, il Comune offre loro una Guida per lo sviluppatore, che è stata presentata durante l’Housing Forum di fine novembre.
Guida del promotore
Si presenta una griglia di analisi ai promotori immobiliari che potranno giudicare, tra le altre cose, se il loro progetto è adeguato al settore del territorio in cui intendono costruire.
“La guida di questo promotore dà priorità e segna [le développement du périmètre urbain] in modo che il [promoteurs] capire come vogliamo sviluppare la città”, spiega Paul Goulet.
L’obiettivo è anche quello di alleggerire la macchina comunale.
“Vogliamo che smettano di presentare progetti che, sistematicamente, richiedono tempo per essere analizzati anche se non sono prioritari rispetto alle aree che vogliamo sviluppare”, continua il consulente in un’intervista a La voce dell’EstMercoledì.
Nuovi strumenti
Il Dipartimento Pianificazione e Tutela del Territorio, se non è surriscaldato, è comunque sotto una “pressione esponenziale”, che sta già lavorando a piani di adattamento ai cambiamenti climatici, di riduzione dei gas a effetto serra o addirittura di protezione degli ambienti naturali.
La recente strategia abitativa della città mira a ridurre questa pressione.
Questa strategia è accompagnata da diversi strumenti – in particolare il piano di densificazione, la politica abitativa e la guida del costruttore – che identificano più precisamente la visione della città per il futuro sviluppo residenziale.
“Con questi nuovi strumenti vogliamo inviare un messaggio molto chiaro”, avverte Goulet.
“Non vogliamo più essere lasciati indietro dagli sviluppatori che vengono a dirci come dovremmo sviluppare la nostra città”.
— Paul Goulet, consigliere comunale incaricato della pianificazione territoriale
Secondo lui, queste nuove linee guida sono estremamente positive per i promotori.
“Ciò ora consente ai promotori di risparmiare tempo e denaro evitando di presentare progetti non adatti.”
“Tutti lo aspettavano”
Da parte dei promotori, una prima reazione positiva lascia presagire una buona accoglienza della nuova Guida.
“Conoscendo la procedura da seguire, tutti lo aspettavano”, ha assicurato La voce dell’Est Jean-François Arsenault, direttore generale della coop Holocie, a margine dell’Housing Forum, a fine novembre.
«[C]Questa guida permette ai promotori di verificare personalmente la conformità del proprio progetto alle linee guida comunali, già in fase di progettazione.”
— Guida del promotore, p.5
Per essere conformi, i futuri progetti dovranno integrarsi in un “ambiente di vita completo”, vale a dire “dove sia possibile risiedere e svolgere la maggior parte delle proprie attività quotidiane”, si legge a pagina 12 del documento. . “[L]creare ambienti di vita interessanti [comprennent] la presenza di spazi verdi e parchi, l’accesso a negozi e servizi, la [proximité] centri per l’impiego, scuole e strutture sportive e culturali”.
Espansione urbana e “sacche di povertà”
Il Comune prevede di concentrare lo sviluppo residenziale sul proprio territorio all’interno del perimetro urbano, di cui solo l’1% del territorio è ancora libero.
Pertanto, invece di sviluppare sui terreni disponibili, il Comune sta valutando la possibilità di riqualificare laddove gli edifici sono già costruiti.
“Vogliamo fermare l’espansione urbana. Questo è chiaro.”
La Giunta comunale vuole innanzitutto ottimizzare i settori dove ci sono già “servizi” (acquedotti, fognature, polizia).
La città vuole quindi “rivitalizzare il centro cittadino”, secondo Paul Goulet, consentendo una maggiore densificazione della sua popolazione.
“Vogliamo consentire l’altezza nel centro della città e nel settore delle Galeries de Granby.”
— Paolo Goulet
Il consigliere indica che questa aggiunta di “una massa critica di popolazione”, oltre a contribuire al dinamismo economico, “abbatterà anche le sacche di povertà”.
Interrogato da La voce dell’Est su cosa intendesse per “rompere le tasche della povertà”, il signor Goulet ha chiarito che la città vuole portare la diversità nei quartieri più poveri del centro città.
Non si tratta però di “fare”. gentrificazione [embourgeoisement, NDLR]“, assicura.
“Non stiamo cercando di allontanare i poveri dal centro della città”, sostiene. Crediamo molto nella diversità [sociale]all’integrazione. Nella nostra strategia, vogliamo fornire alloggi sociali a prezzi accessibili”.
Evoca le vie Centre, Gill, Saint-Charles, Saint-Antoine.
“Sono tutti settori che verranno riqualificati e che cambieranno il volto di Granby nei prossimi anni”.
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