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Alle Assises nationale de la mise-en-scene, psicoterapia collettiva per costruire un futuro migliore

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La Conferenza Nazionale dei Direttori, a Marsiglia, nel novembre 2024. TROVATA TERRA

Smetti di volare per ridurre la tua impronta di carbonio; imporre un coordinatore etico ai team artistici; riformare completamente il Festival di Avignone, o addirittura eliminarlo; inventare la previdenza sociale per la cultura; rendere obbligatorio il teatro a scuola: dalle più convenzionali alle più eccentriche, le proposte sono fiorite senza complessi nel corso della Conferenza nazionale dei direttori. Creato dall’Unione Nazionale dei Direttori (SNMS), questo grande evento, il primo nel suo genere, si concluderà lunedì 20 gennaio a Parigi, al termine di una serie di otto incontri partecipativi svoltisi a partire da settembre 2024, in otto città della Francia.

All’ordine del giorno del brainstorming collettivo: un’esplosione di discussioni su una professione che riunisce (secondo le informazioni del gruppo di protezione sociale Audiens) 10.884 persone dichiarate direttori di spettacoli dal vivo dai loro datori di lavoro. Artisti del teatro classico e contemporaneo, con o senza testo, praticanti dell’opera o del circo, coreografi e burattinai di strada, direttori di compagnia che assumono ruoli di attori o autori ma anche di manager o di responsabili delle risorse umane, l’attività è ampia e poco remunerativa: il vasto la maggior parte dei professionisti annuncia una retribuzione annua inferiore a 6.000 euro.

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