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In Francia, il pubblico giovane è sempre più dipendente dalle piattaforme di streaming

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Un sondaggio Ipsos rivela che il 90% degli under 35 sottoscrive almeno un abbonamento (Netflix, Disney+, ecc.) e un terzo di loro è pronto ad aumentare la spesa nel 2025. Le piattaforme hanno ancora un futuro brillante davanti a sé.

Netflix, Prime Video, Disney+ e Canal+, il quartetto leader di piattaforme di streaming tra i giovani in Francia. Foto damircudic/Getty Images

Di Michel Bezbakh

Pubblicato il 14 gennaio 2025 alle 18:14

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VAvete tutto il diritto di avere meno di 35 anni e di non iscrivervi a nessuna piattaforma, sappiate solo che non siete in molti. Un sondaggio Ipsos (su un panel di mille persone intervistate), realizzato per il festival Médias en Seine, sulla fruizione dei contenuti digitali (film e serie ma anche musica, sport, stampa e videogiochi) rivela che il 90% dei 18 – I 35enni sottoscrivono almeno un’offerta a pagamento (contro il 70% dell’intera popolazione), e spesso anche molte di più: in media hanno quasi tre abbonamenti (2,9 per l’esattezza, contro 1,8 in totale). Non sorprende che il primo quartetto sia composto da Netflix (presente nel 47% delle case degli intervistati), Prime Video (34%), Disney+ (17%) e Canal+ (17%).

In una fascia d’età in cui si può ancora vivere con i genitori e/o si hanno difficoltà finanziarie, questi numeri sono impressionanti e dimostrano che le piattaforme si sono affermate nella vita quotidiana dei giovani adulti. Mentre l’80% del panel totale crede che ci siano troppe offerte diverse e che siano troppo costose per quello che contengono, il 75% degli under 35 crede ancora che pagare per vedere film o serie sia una garanzia di qualità. Il 76% di loro ha anche preso l’abitudine di sottoscrivere offerte “à la carte”, come noleggiare un film o acquistare un articolo (rispetto al 52% complessivo) .

È improbabile che queste abitudini si perdano con l’avanzare dell’età, quando inizieremo ad avere figli e resteremo a casa un po’ di più. Le piattaforme hanno quindi un futuro brillante davanti a sé, soprattutto perché un terzo degli under 35 si dichiara pronto quest’anno ad aumentare la spesa per lo streaming video.

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