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In «The Fault» Blandine Rinkel mette in discussione i legami e le norme familiari – rts.ch

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Blandine Rinkel firma un testo ibrido, sia autobiografia che saggio. Supportando le sue osservazioni con esempi raccolti da letture e film, in “La colpa” riflette su coloro che hanno dovuto liberarsi dalle catene familiari per esistere e mettere in discussione l’ordine costituito.

Nota dal suo primo romanzo, “L’abbandono delle pretensioni” nel 2018, Blandine Rinkel da allora ha continuato a mettere in discussione i legami familiari, attraverso un’opera di narrativa nutrita dall’autobiografia. Ha saputo affrontare gli elementi chiave della sua vita, iniziata all’inizio degli anni ’90 nell’ovest della Francia, incentrando ogni libro sul viaggio di un personaggio: la madre, ora in pensione e sola, il padre brutale, la giovane classe ragazza disertrice, che lascia la sua provincia per Parigi.

Questo nuovo libro è diverso, poiché è un testo di saggistica. Tuttavia, sembra chiudere un ciclo e rivisitare tutti i romanzi precedenti.

L’idea di fare lo scrittore era esclusa, perché dovevi accontentarti del posto in cui sei nato. Non si metteva in discussione, era la norma, dire che chi scrive non vive dove viviamo noi.

Estratto dall’intervista a Blandine Rinkel

Sia una storia autobiografica che un saggio, il nuovo testo di Blandine Rinkel esplora cos’è un’unità familiare. Partendo dalla sua esperienza personale, ricordando di aver lasciato molto presto la sua famiglia, la sua città, il suo ambiente d’origine, la scrittrice si interessa a coloro che hanno dovuto fuggire da genitori tossici. E dimostra che la famiglia non è necessariamente un luogo di realizzazione. Cercando nei romanzi che ha letto e nei film che ha visto, riesce a creare collegamenti tra diversi individui che si sono allontanati e, di conseguenza, hanno messo in discussione l’ordine costituito.

Personalmente provo più affetto per chi pretende il mondo o niente che per chi nasconde i propri desideri e, di gran lunga, preferisco l’orgoglio all’amarezza.

Estratto da “The Flaw” di Blandine Rinkel

La famiglia come primo luogo di vita

Perché a Rinkel interessa soprattutto la famiglia come struttura, come il primo luogo della vita in cui l’individuo si confronta con ciò che si fa e ciò che non si fa. La sua riflessione si concentra quindi tanto sul rapporto con la famiglia quanto su quello con la norma. E il libro si interroga anche sul rapporto che possiamo intrattenere con il desiderio, o meno, di fondare noi stessi una famiglia, di avere figli, ingiunzione che pesa ancora oggi sui destini delle donne. . In questo modo, il suo testo è più in generale un saggio sul rapporto con la norma, un argomento che mette in discussione in tutti i suoi romanzi.

Cercando nel suo passato personale ciò che ha determinato in lei questo desiderio di fuga, e il suo desiderio di una vita alternativa, nota che è nella narrativa in generale e nella letteratura in particolare che ha trovato la sua strada: “È stato leggendo le storie di altre persone , i modi di parlare e di pensare degli altri, che ho capito che l’orizzonte che mi sembrava bloccato quando ero adolescente si stava aprendo di nuovo”, spiega nel podcast QWERTZ del 6 gennaio.

Sylvie Tanette/mh

Blandine Rinkel, “La colpa”, ed. Azionario, gennaio 2025.

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