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Presto il momento della verità per il corteggiato Premio Arverne della Lega Auvergne e del Massiccio Centrale

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l’essenziale
L’edizione 2025 ha battuto un record con 66 opere in concorso, di cui 7 legate all’Aveyron. La prima selezione è fissata per martedì 14 gennaio, con la consegna del trofeo martedì 1 aprile.

Sessantasei opere ricevute! Presieduta da Isabelle Cazals, originaria dell’Aveyron, e divisa in nove dipartimenti (Lot, Allier, Cantal, Lozère, Alta Loira, Puy de Dôme, Corrèze, Creuse e Aveyron), la Lega Auvergne e Massiccio Centrale ha battuto un record per il Premio Arverne 2025 vintage.

“Creato nel 2007, sta quindi guadagnando slancio e notorietà”, si entusiasma Josyane Delmas-Bouchard, presidente della giuria. Il principio è molto semplice. Questo premio viene assegnato a una pubblicazione letteraria (romanzo locale, poliziesco o storico, saggio, racconto, biografia, poesia, monografia, fumetto, libro d’arte, ecc.) pubblicata nell’anno precedente, che soddisfi una delle due condizioni: essere scritto da un nativo di uno dei nove dipartimenti collegati alla Lega dell’Alvernia, o che tratta un argomento riguardante l’Alvernia o uno dei nove dipartimenti.

Nella classe 2025, sette sono i candidati legati all’Aveyron: Sylvie Gracia con “Nous n’étés pas des cœurs” (L’Iconoclaste), Daniel Crozes con “La donna del diavolo” (Le Rouergue), Michel Trigosse con “Laguiolaises: storia delle ragazze Astruc e di altre donne straordinarie di Laguiole nel XIX secolo” (Bookelis), Benoît Boutefeu con “Dans les bois noirs” (N & B éditions), Olivier Norek con “The Winter Warriors” (Michel Lafon), Daphné Tamage con “Il ritorno di Saturno” (Stock) e Dominique Auzel con “Lavoratori, artigiani della bellezza secondo Caillebotte (Ateliers Henry Dougier) .

La giuria si riunirà martedì 14 gennaio in serata per selezionare da 66 a 6 contendenti alla vittoria e il vincitore sarà reso noto l’11 marzo. La consegna è prevista per il 1° aprile a Solférino, a Parigi, nel 7° arrondissement.

Delphine Laurent parla di “grande riconoscimento letterario”

Vincitrice dell’edizione 2024, con la sua opera intitolata “Naisseur”, pubblicata da Albin Michel, Delphine Laurent è entusiasta dell’iniziativa della Lega dell’Auvergne e del Massiccio Centrale. “Mentre il mio redattore è rimasto molto sorpreso dall’accoglienza durante la cerimonia di premiazione, sono rimasto toccato dalla sincerità degli organizzatori.” E gioire nei mesi successivi a questa cerimonia parigina: “Siamo rimasti in contatto. Hanno dato vita al mio libro e io ho dato vita al premio!”

E aggiunge: “Se questo premio ha incuriosito a lungo i librai, perché riconosciuto ma poco conosciuto, ora è accolto con favore dalle case editrici”. Anche Delphine Laurent non nasconde il fatto che questo premio le ha portato “un grande riflettore”.

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