Il Festival Madar riunisce ricercatori, artisti e attori associativi provenienti dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Algeria oltre che da vari paesi europei. “Per una migliore comprensione della migrazione nel Maghreb“, gli oratori diminuiranno”condizioni di movimento, insediamento e integrazione, politiche e pratiche di mobilità, ostacoli socio-politici incontrati, regimi di cura e protezione, fattori di vulnerabilità, differenze di esperienze secondo marcatori sociali, nonché questioni etiche e metodologiche della ricerca sulla migrazione“, si legge in una nota di presentazione.
Tra i principali convegni, il panel “Libertà di movimento, insediamento e integrazione” (mercoledì 15 gennaio, ore 10.30) tratterà delle politiche che governano la mobilità migratoria nel Maghreb e degli ostacoli incontrati dai migranti. Un secondo panel dal titolo “Protezione, vulnerabilità e diritti” (lo stesso giorno, alle 14) esaminerà i sistemi sanitari e le dinamiche di protezione delle popolazioni vulnerabili.
La componente cinematografica del festival offre proiezioni di film toccanti, tra cui In sospeso di Francesco Clerici, un documentario di un’ora sui viaggi migratori delle popolazioni dell’Africa sub-sahariana, in programma mercoledì 15, alle 16. Il film Fiori Di Campoco-diretto da Houssem Ghades e dall’associazione Awledna, sarà proiettato giovedì 16 alle 11:30. Questo documentario di 17 minuti mette in luce gli sforzi a sostegno dei migranti a Sousse, in Tunisia.
La mostra Conoscenza organicasostenuto da The Minority Globe, presenta una serie di opere realizzate in collaborazione con le comunità migranti. Installazioni come “Elephant in the Mediterranean” e “Witnessing to Act” invitano il pubblico a riflettere sulle nozioni di alterità e sui pregiudizi legati alla migrazione.
La rete Madar, il cui obiettivo è “migliorare la protezione umanitaria delle popolazioni sfollate vulnerabili nel contesto del conflitto nella regione del Maghreb», dimostra con questo festival l’importanza di un approccio interdisciplinare e partecipativo.