Un trailer del film Armaturain cui sentiamo la voce del doppiatore Alain Dorval ricreata dall’intelligenza artificiale, è oggetto di dibattito. Sua figlia, la ministra delegata alla parità di genere, prende le distanze.
L’intelligenza artificiale sta cercando di sfidare la morte? Un trailer VF perArmaturaIl prossimo film di Sylvester Stallone, sta circolando sul web e suscitando polemiche: la voce del suo storico doppiatore Alain Dorval, morto nel febbraio 2024, è lì ricreata grazie a un’intelligenza artificiale. Aurore Bergé, ministra delegata alla parità di genere e figlia del doppiatore scomparso, nega di aver dato il suo consenso.
Venerdì 10 gennaio Variety ha annunciato che la voce di Alain Dorval, che ha doppiato Sylvester Stallone per quasi 50 anni (in particolare in Roccioso et Rambo), sarebbe stato ricreato per il film come parte di una partnership tra due società, Lumiere Ventures e Eleven Labs. I media americani aggiungono che il lungometraggio, uscito nelle sale a novembre negli Stati Uniti, sarà disponibile a marzo su Prime Video in Francia (con il titolo Corazzatosecondo il sito web della piattaforma).
Trailer criticato
Sempre secondo Variety, le due società affermano di aver ottenuto l’accordo della famiglia del doppiatore. I media riportano un comunicato stampa di Aurore Bergé in cui dichiara di voler “fare qualcosa che onori l’arte e l’eredità di (suo) padre”:
“C’è una differenza fondamentale tra creare artificialmente una nuova voce – qualcosa a cui mio padre era categoricamente contrario – e riportare in vita un attore la cui voce è profondamente radicata nel nostro immaginario collettivo”.
Un trailer di VF ha iniziato a circolare sui social network… e il risultato ha suscitato molte critiche. Sulla qualità della resa, ma anche sulle questioni etiche sollevate da una simile pratica. Lo scorso maggio, molti doppiatori francesi si sono riuniti in un collettivo per mettere in guardia sui pericoli che l’intelligenza artificiale rappresenta per la loro professione.
Immagini sconfessate da Aurore Bergé
La stessa Ministra delegata alla Parità tra donne e uomini ha reagito sul social X per difendersi dall’aver accettato la strumentalizzazione della voce di suo padre:
“Ho accettato un processo. Solo un processo”, lo corresse.
“Un accordo che mi garantisce rigorosamente che io e mia madre saremo in fase di convalida finale prima di qualsiasi utilizzo/pubblicazione. E che senza il nostro accordo non si potrebbe fare nulla. Scopro… su X che questo impegno non viene rispettato. Non ho mai convalidato una trasmissione del genere e mio padre non l’avrebbe mai convalidata così com’è”.
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