l’essenziale
La Biz’Art Rit ha trovato sede, in rue Pyrène, dopo più di due anni senza negozio. D’ora in poi il pubblico non potrà più perdersi i suoi laboratori e le mostre con questa installazione nel centro della città.
La vecchia macelleria biologica di rue Pyrène è stata sostituita qualche settimana fa da La Biz’Art Rit. Questa associazione di “arte plastica e contemporanea con sede in Ariège, che mira a unire e promuovere l’attività artistica”, ha finalmente trovato una sede, dopo più di due anni senza una vetrina diretta per il grande pubblico.
“Avevamo davvero bisogno di un luogo fisico. Il nostro obiettivo è avere scambi con le persone. Vogliamo anche presentare diversi artisti e mostrare il loro lavoro”, afferma David Rivas, fotografo e membro dell’associazione. Inoltre, le sue foto sono attualmente in evidenza nella nuova tana.
“Volevamo creare uno spazio-galleria-laboratorio”, aggiunge Loïc Marchand, fondatore e collaboratore dell’associazione.
Numerosi workshop e lavori in corso
I locali ospitano anche diversi eventi, organizzati mentre i lavori non sono finiti. «Abbiamo già ospitato laboratori di disegno per adulti il martedì sera e per bambini il mercoledì pomeriggio, laboratori fotografici e laboratori di cucina coreana», precisano i due soci del socio.
Il 25 gennaio è in programma un laboratorio culinario sul kimchi, piatto a base di verdure asiatiche, particolarmente apprezzato in Corea. E sarà proprio Frédérique de Rauglaudre, appassionata di cucina coreana, a proporre questa introduzione alla preparazione del cavolo.
Nessun problema a cucinare mentre il lavoro in sala non è finito: “Basta una tavola. Il cavolo non è cotto, è fermentato”, commenta il fotografo.
I lavori in corso non interferiscono con l’attività dell’associazione. Alla fine, una volta installato l’isolamento e rifatta l’elettricità, la stanza al piano inferiore avrà raddoppiato il volume. Quanto basta per offrire grandi momenti di incontro e confronto per i soci, ma anche uno splendido spazio per lo svolgimento di workshop e mostre.
“Sopra la stanza verranno creati degli uffici. E sul retro c’è un laboratorio cinematografico che stiamo allestendo e dove posso lavorare”, spiega David Rivas.
“Vogliamo pagare gli artisti”
Lo scopo di questa nuova visibilità è, oltre a proporre attività per i Fuxéani, quello di riempire le casse dell’associazione per “poter remunerare gli espositori. Per questo i workshop sono a pagamento”, indica David Rivas. Naturalmente l’ingresso per ammirare le mostre è gratuito e i visitatori hanno la possibilità di acquistare le opere.
In primavera, proprio per celebrare il ritorno nelle strade di Foix, la struttura lancerà “un grande evento. Ma aspettiamo il bilancio, perché è sempre più difficile ottenere sussidi pubblici per la cultura mentre noi vogliamo pagare il artisti”, annuncia Loïc Marchand.
Per coincidenza, La Biz’Art Rit si unisce a una strada dove, nel corso degli anni, si sono stabiliti molti artigiani. Rue Pyrène, ci sono scultori del legno, fabbricanti di fisarmoniche, lavoratori del cuoio… “È vero, sarà una bella strada tematica a Foix”, riconosce David Rivas.
Interventi in ambienti diversi
La Biz’Art Rit opera anche tutto l’anno “nelle scuole, nelle carceri, negli istituti medico-educativi”, spiega Loïc Marchand. In questi luoghi l’associazione propone laboratori di pittura, scultura, fotografia e cinema.
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