In “Your Promise”, il suo ultimo romanzo pubblicato a gennaio, l’autrice francese Camille Laurens analizza la manipolazione di una donna nelle mani di un pervertito narcisista e come la scrittura possa essere una salvezza.
All’inizio va tutto bene. Claire Lancel, scrittrice, esce da una relazione tossica con l’ex marito, gelosa del suo successo. Un Capodanno, incontra gli occhi di Gilles Fabian: è la scintilla che non si aspettava più. Attento, meraviglioso a letto, tenero e premuroso, Gilles sembra l’ideale, a parte qualche dettaglio. Una certa vacuità nelle sue parole, frasi radicali che fanno sì che Claire si chieda se non sia “completamente stupido”.
A volte, sempre più spesso, reazioni rabbiose e rimproveri imprevedibili. Nonostante gli avvertimenti della sua amica Carole, la scrittrice sceglie di ignorare tutte le “red flags”, queste bandiere rosse che annunciano il peggio. L’amore è troppo forte. “Erano felici come tutti sogniamo di essere”, avrebbe detto Balzac.
Tirare i fili
Attraverso le pagine di questo romanzo polifonico emerge il contesto dei colloqui giudiziari nell’ambito di un’indagine. Si scopre che Claire Lancel ha commesso un atto grave nei confronti di Gilles, spinta al limite da questa relazione durata quattro anni la cui tossicità si è chiusa attorno a lei come un vizio inevitabile.
Per amore rinuncia a tutto, lascia il suo appartamento parigino, i suoi amici, accetta di seguire Gilles a Toronto, aiutandolo a scrivere le sue memorie. I suoi territori, fisici, geografici, creativi, sono ridotti come una pelle di dolore (Balzac, ancora lui!). Fino a quel giorno d’estate in cui, davanti a un bar in crosta di sale, Gilles Fabian gli fece promettere di non scrivere mai su di lui. Ora, possiamo chiedere a un romanziere di rinunciare a iniettare la sua vita nella sua opera? Non è questo il massimo controllo che un predatore che tira la corda desidera imporre alla sua preda per intrappolarla completamente?
Gilles ti prende la mano, la carezza: “Vorrei che me lo promettessi…”. Ti guarda e quasi ti osserva. “…non scrivere mai di me”. Non hai visto arrivare il colpo. Abbassi la testa, sorridi di riflesso, nascondendo soprattutto il fastidio che subito ti indurisce la mascella come un paradenti
Romanzo psicologico
In “La tua promessa”, Camille Laurens ha voluto raccontare la difficoltà di esprimere il controllo e di dimostrarlo nel contesto di un’indagine legale. “Spesso dimentichiamo che la violenza psicologica può uccidere”, insiste l’autore. Claire Lancel deve dimostrare che l’atto violento che ha commesso nei confronti di Gilles Fabian è stato provocato perché era allo stremo delle forze.
Ma è anche un romanzo sul rapporto tra scrittura e vita, che mescola i codici del thriller, del racconto e della poesia, “perché questa scrittrice cerca di riconquistare un punto d’appoggio nella vita attraverso la scrittura, precisa Camille Laurens nel podcast QWERTZ il 9 gennaio. Volevo mostrare il processo di creazione.”
Così, per quanto la caduta di Claire Lancel nella rete del controllo narcisistico sia vertiginosa, il suo ritorno alla scrittura, che realizza infrangendo il suo giuramento, è una vera fuga. Il che rende “La tua promessa” un romanzo ricco di colpi di scena.
Ellen Ichters/ld
Camille Laurens, “La tua promessa”, ed. Gallimard, gennaio 2025.
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