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Baston Créative coltiva l’arte marginale per quante più persone possibile

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Narbonese divenuto Montpellier, Claude vive attraverso e per l’eclettismo artistico.

Da venticinque anni, Claude, cofondatore di Baston Créative, guida la scena culturale di Montpellier e ben oltre. Grafico, DJ, direttore artistico e organizzatore di eventi, è un fervente difensore dell’autenticità, dell’indipendenza e della controcultura.

Dall’ingegneria meccanica all’arte plastica

Appassionato di disegno, ispirato dai fumetti e dagli stili grafici vintage, ha dovuto seguire un percorso scolastico scientifico sotto la pressione dei genitori. Dopo un diploma in ingegneria meccanica e di produzione che non lo soddisfaceva, riprende gli studi di arti visive presso Paul-Valéry, lanciandosi nella pittura ed esponendo a Montpellier.

È il 1999. Il servizio militare come obiettore di coscienza lo porta a lavorare in un cinema d’essai di Narbonne, sua città natale, dove diventa facilitatore socio-culturale, gestendo la programmazione e la comunicazione giovanile, primi passi di quello che sarebbe diventato il suo futuro. attività.

Fondato nel 2018 con Aurélien Codorniou, Baston Créative va oltre l’ambito di uno studio di comunicazione tradizionale. È una vera e propria piattaforma dedicata a progetti originali: serate, mostre, cinema, musica.

“Riunire pubblici eterogenei in luoghi popolari spesso sottovalutati”

La sua filosofia? Celebra le culture alternative, metti in risalto gli artisti emergenti e incoraggia collaborazioni inaspettate.

Il viaggio di Claude è tanto atipico quanto stimolante. Contrassegnato dal pattinarepunk e fumetti, ha sviluppato un universo unico dove grafica e impegno si intersecano. Le sue iniziative, come le serate Barbare al bar Ô Saloon, testimoniano questa visione. “Queste serate sono state pensate per riunire pubblici eterogenei in luoghi popolari, spesso sottovalutati ma essenziali per la vita urbana”confida. Questo incontro, che dura da sei anni, è diventato un luogo di scambi intergenerazionali attorno alla musica.

Altro successo, le serate Pogo al Rockstore mettono la danza e il pubblico al centro della festa. “Oggi le feste mettono troppo spesso il DJ su un piedistallo. Con Pogo abbiamo riportato il DJ Booth sulla pista da ballo per riconnetterci direttamente con il pubblico”, Claudio crede.

Progetti in corso prima di partire per Barcellona?

Nonostante il suo attaccamento a Montpellier, aspira a nuovi orizzonti. “Barcellona mi attrae con il suo stile di vita gentile e la sua vitalità culturale”spiega. Ma prima di partire si dedica a grandi progetti: una mostra allo Smistamento Postale attorno al libro di successo ruota del fotografo Guillaume Blot, serate di beneficenza come Loud at Black Out e Mala Fama, un progetto musicale comunitario tra Montpellier e Barcellona.

Per Claude non c’è nulla di marginale nella cultura marginale. Al contrario, è essenziale per reinventare i codici, unire le menti e nutrire l’anima collettiva.