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Fine dello sciopero all'Opera di Parigi: riprendono gli spettacoli

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Il ritorno al lavoro è stato votato martedì 24 dicembre. La fortissima mobilitazione, che ha interessato i lavoratori, ha dato i suoi frutti: cinquanta posti vacanti in particolare dovrebbero essere coperti con assunzioni a tempo indeterminato.

Venerdì 20 dicembre, la rappresentazione di “Play”, il balletto di Alexander Ekman, è stata annullata all'Opéra Garnier. Foto Ann Ray/OnP

Di Emmanuelle Bouchez

Pubblicato il 24 dicembre 2024 alle 16:48

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lrappresentazioni dell'opera di Verdi Rigoletto (Bastille) e balletto contemporaneo di Alexander Ekman Giocare (Garnier) dovrebbe poter riprendere martedì 24 dicembre: lo sciopero all'Opera di Parigi è finito. L'avviso presentato dal sindacato SUD Spettacolo – che ha portato alla cancellazione degli spettacoli giovedì e venerdì scorsi, prima della sospensione per il fine settimana – è definitivamente revocato. Nelle due sale si tengono riunioni generali le squadre, fino ad ora molto favorevoli allo sciopero, hanno votato oggi, a stragrande maggioranza, per la ripresa del lavoro.

La mobilitazione è stata eccezionalmente forte, anche se non ha riguardato gli stipendi ma la questione dell'organico per tutti i posti di lavoro messi insieme, in un'azienda che funziona a pieno regime. In un periodo in cui il margine di manovra del bilancio è limitato, il sindacato ha comunque ottenuto ciò che chiedeva: “la copertura di 50 posti vacanti entro il 30 giugno 2025”. Oppure la loro sostituzione non con contratti a tempo determinato, come avviene attualmente, ma con dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il divario tra il numero dei posti di lavoro autorizzati dalla legge finanziaria e quelli effettivi, esso continuerà a ridursi “consequenziale”. Sette posizioni “rinforzo” sono concessi anche in caso di sovraccarico di lavoro.

Il sindacato SUD non nasconde la propria soddisfazione, pur insistendo sul necessario seguito, caso per caso, da qui alla primavera. Non mancherà di sottolinearlo durante il suo incontro al Ministero della Cultura l'8 gennaio, dove dovrà anche difendere l'aumento dei posti di lavoro autorizzati all'Opera di Parigi nella futura legge finanziaria votata dall'Assemblea nazionale. In un momento in cui le opere regionali soffrono del drastico calo dei sussidi degli enti locali (come il bilancio dell'Opera di Bordeaux, che la Città e la Regione hanno recentemente tagliato di 500.000 euro per l'anno 2025) e chiedono aiuto al governo , questo potrebbe non essere scontato…

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