Cadbury e Unilever, due giganti britannici, hanno perso il loro mandato reale, un privilegio che permetteva loro di esporre lo stemma reale sui loro prodotti. Questa modifica rientra nel primo aggiornamento dell'elenco dei titolari di mandati reali dall'ascesa al trono di Carlo III. Ora solo 386 nomi compaiono in questo elenco esclusivo, spesso percepito come un marchio di qualità che influenza le scelte dei consumatori.
Il mandato reale garantisce ad aziende selezionate il diritto di utilizzare lo stemma reale sui propri prodotti, imballaggi, pubblicità e locali, aumentandone il prestigio. Queste distinzioni, concesse alle aziende che hanno fornito servizi alla monarchia, vengono rinnovate o ritirate a discrezione della famiglia reale.
Buckingham non spiega questa scelta
Buckingham Palace non ha rivelato le ragioni specifiche delle esclusioni. All’inizio di quest’anno, la coalizione B4Ukraine ha chiesto al re Carlo III di ritirare i mandati dalle aziende che ancora operano in Russia dopo l’invasione dell’Ucraina. Mondelez International, società madre di Cadbury, e Unilever figuravano tra le società prese di mira, insieme a Bacardi e Nestlé, che tuttavia mantennero i loro mandati.
Cadbury, che aveva ottenuto un mandato reale dal 1854, durante il regno della regina Vittoria, espresse il suo disappunto adottando un tono rispettoso. “Siamo delusi di essere una delle centinaia di aziende e marchi britannici a cui non è stato concesso un nuovo mandato, ma siamo orgogliosi di averne avuto uno prima e rispettiamo pienamente la decisione”, ha affermato la società in un comunicato stampa.
Una svolta nella gestione dei privilegi
Anche Unilever, proprietaria di marchi di fama mondiale come Dove, Ben & Jerry's e Knorr, ha reagito tramite un portavoce: “Il conferimento dei mandati è una questione di competenza della famiglia reale. » Il gruppo anglo-olandese ha voluto ricordare la sua lunga associazione con la monarchia britannica, dicendosi orgoglioso di questo rapporto storico.
Questa revisione segna una svolta nella gestione dei privilegi concessi dalla corona britannica. In effetti, potrebbe riflettere il desiderio del re Carlo III di allineare queste distinzioni a criteri etici o geopolitici. La decisione illustra anche il cambiamento delle priorità della monarchia nell’era moderna, mostrando la crescente importanza delle aspettative sociali e ambientali per le imprese.
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