l'essenziale
Il rapper Oli ha progettato una mostra temporanea al museo Abattoirs di Tolosa. È possibile leggere il manoscritto originale di “Ô Toulouse”, canzone cult di Claude Nougaro, pubblicata nel 1967.
“Quanto è lontano il mio paese, quanto è lontano…”: se sei di Tolosa, inevitabilmente riconosci le prime parole di questa canzone cult, che risuonano come un inno. Tra le opere esposte “Il Museo Immaginario di Oli” ci sono due fogli di carta, con il testo di “Ô Toulouse”, scritto a mano da Claude Nougaro. Presentato come “manoscritto originale”, il testo non presenta cancellature, la scrittura è ordinata e regolare.
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Ma quest'opera non manca di commuovere i visitatori nativi della Città Rosa, come Jean. “Non ho nemmeno bisogno di leggere i testi, li conosco a memoria e mi sconvolgono ogni volta”, dice. Si sedette su una scatola di legno al centro della sala espositiva, godendosi le note del pianoforte.
Poiché proprio accanto al manoscritto è installata l'opera “pianoforte immaginario”. Lo strumento è presente, ma il musicista è solo un'ombra che interpreta il repertorio di Nougaro. Tanto per sentire ancora di più l'influenza del cantante scomparso nel 2004, sul mondo di Oli.
Un omaggio “imprescindibile”.
“Mi è sembrato fondamentale rendere omaggio a Claude Nougaro”, confida il rapper “Mi ha accompagnato per tutta la vita come un padrino spirituale. Ho disegnato questo pianista immaginario che suona il suo repertorio e sorrido immaginando la reazione o la frase cosa avrebbe detto Claude quando lo avesse visto.”
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“I due artisti sono molto vicini e lo si sente”, spiega Valentin, un visitatore. Oli ha trascorso un pomeriggio con Hélène Nougaro, l'ultima moglie del cantante, e ha potuto farlo anche con Cécile Nougaro, sua figlia. Inoltre, il manoscritto proviene dal progetto “la maison Nougaro”, da quest'ultimo guidato.
Il mix di generazioni
“È difficile immaginare un’esibizione di un musicista di Tolosa senza vedere un tocco di Nougaro”, dice Quentin, anch’egli venuto a scoprire la mostra. “È bello vedere la mescolanza di vecchia cultura musicale e nuova. Mi fa pensare ad Aya Nakamura canta Charles Aznavour alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici.”
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Un mix di generazioni apprezzato da tutti i passanti, anche da quelli che hanno meno familiarità con il cantante di “Armstrong” e “Tu vedrai”. È il caso di Mathilde, che da Angers viene a Tolosa per le feste di fine anno. “Perpetua la cultura di prima ed è bello”, spiega. Stessa osservazione per William: “Adoro il fatto che gli abitanti di Tolosa siano così attaccati a un artista locale”. E Oli ha moltiplicato gli omaggi alla sua città nella sua mostra, visibile al Musée des Abattoirs, fino al 4 maggio 2025.
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