Karine Joly è campionessa mondiale di paracadutismo artistico in caduta libera o “volo libero”. Incontro questa domenica con un atleta straordinario.
Se il paracadutismo è spesso popolare tra chi cerca il brivido, Karine Joly ne ha fatto la sua professione. Cosa comporta la vita quotidiana di a campione del mondo di paracadutismo artistico ?
Paracadutismo artistico, l’arte di “muoversi in modo disumano”
Prima delle sensazioni, i numeri: 7.000 salti, centinaia di ore di allenamento, campionessa del mondo nel 2018 in Australia, 11 record mondiali a suo nome… Karine Joly colleziona record e allena il piede duro.
Questa disciplina del paracadutismo artistico è chiamata anche “volo a vela” o “volo libero”. Concretamente, “è un po’ come se l’aria fosse un toro meccanico e noi la cavalcassimo. Dobbiamo riuscire a mantenere la posizione che abbiamo deciso di imparare”spiega l’atleta.
SU sportivo di routine ? Karine si allena da sola o con la sua squadra, due performer e “un video man”, dietro la telecamera, che ruota attorno agli altri due membri. Si allenano regolarmente in una galleria del vento, tubi verticali che simulano la sensazione del vento, che permettono loro di riprodurre l’atto di cadere da un aereo.
“Durante una caduta libera possiamo avere dei superpoteri e muoverci in modo del tutto disumano” lei descrive. Un tempo estremamente breve perché le acrobazie devono essere eseguite in 45 secondi e annotate sugli aspetti tecnici e artistici.
Karine ha appena pubblicato il racconto di questa attività straordinaria, che riflette il suo modo di vivere quotidiano: “Mi piace tracciare la mia strada e non seguire il sentiero battuto”, dice al microfono a Géraldine Mayr. Il suo libro, “L’orizzonte delle possibilità” è pubblicato da Città Edizioni.
Come si ottiene un record di paracadutismo artistico? Quali prossime sfide attendono Karine? Rispondi ascoltando questa puntata di “C’est la vie”.
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