La direttrice della SSR Susanne Wille difende davanti alla stampa l’offerta sportiva e di intrattenimento della sua società di media. Secondo lei questi ambiti sono importanti perché anche l’intrattenimento informa e lo sport unisce le persone.
I Giochi olimpici hanno così raggiunto una quota di mercato tra i giovani di oltre il 40%, ha dichiarato la signora Wille in un’intervista trasmessa sabato sul sito online della SonntagsZeitung e su Le Matin Dimanche. “E i reportage sul calcio o sullo sci fanno sì che anche altri sport ricevano maggiore attenzione.”
Solo con i notiziari è difficile raggiungere il grande pubblico, sottolinea. Ma la SSR riceverà una nuova concessione a partire dal 2029 e queste questioni dovranno poi essere chiarite nel quadro dei negoziati, aggiunge.
Rimozione delle posizioni pendenti
Si registra però la riduzione della tariffa da 335 a 300 franchi entro il 2029, prosegue. Desiderando costruire una SSR buona e forte nel nuovo quadro finanziario, definisce la decisione del Consiglio federale una “missione imprenditoriale”.
Fondamentalmente restano ancora molte questioni aperte su come potrebbe essere attuato il programma di risparmio di 270 milioni di franchi, constata il direttore. Questo importo corrisponde a 1.000 posti a tempo pieno, “ma non è serio al momento articolare un numero simile” di tagli di posti di lavoro.
Dice che sta cercando soluzioni che si tradurranno in meno licenziamenti. Basta sopprimere la FM per risparmiare 15 milioni di franchi, spiega, sottolineando che è anche possibile consolidare i servizi IT.
In ogni caso, il voto di sfiducia al consiglio direttivo della RTS, sostenuto dall’80% dei dipendenti, non impedirà il proseguimento del processo, aggiunge il dirigente. La RTS ricorda che durante questa votazione il 70% dei dipendenti non ha votato.
La signora Wille afferma di avere “piena fiducia” nel comitato di gestione di RTS “per effettuare la trasformazione”. Ritiene però importante “coinvolgere” i dipendenti nelle decisioni, soprattutto perché “sono difficili”.
Nuova piattaforma
Per quanto riguarda l’iniziativa «200 franchi bastano!», la Wille osserva che l’83% della popolazione utilizza ogni settimana e mezza un’offerta della SSR. Questa è la risposta più forte, secondo lei.
La direttrice si dice sicura che la SSR continuerà ad essere necessaria anche nell’era dei fornitori di streaming, perché i suoi programmi raccontano storie dalla Svizzera. “Poiché le persone consumano sempre di più offline e digitalmente, l’azienda sta implementando una nuova piattaforma centrale”.
Anche Susanne Wille si dice convinta che la SSR e gli operatori privati siano entrambi necessari per una forte posizione nei media svizzeri. “La SSR ha bisogno di attori privati forti. Se la SSR si trovasse indebolita, i soldi andrebbero invece ai grandi gruppi tecnologici americani”.
Questo articolo è stato pubblicato automaticamente. Fonte: ats
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