Con “Tituba, chi ci proteggerà?” al Palais de Tokyo di Parigi fino al 5 gennaio 2025, le opere di una decina di artisti riecheggiano il romanzo della scrittrice guadalupana Maryse Condé, morta quest’anno. La curatrice della mostra Amandine Nana ci fornisce tutte le chiavi per comprendere meglio questa esperienza, in “L’Oreille est boldie”.
Il progetto nasce diversi mesi prima del 2 aprile, data in cui il prolifico autore Maryse Condé ci ha lasciato. Un progetto che, nonostante il dolore causato dalla scomparsa della scrittrice guadalupana, non si è discostato dalla sua idea principale: riunire una decina di artisti visivi il cui lavoro potrebbe riguardare uno dei suoi romanzi più famosi Io, Tituba, strega nera di Salem.
Una connessione orchestrata da Amandine Nanauno dei commissari della Palazzo di Tokio, con temi in evidenza: l’ancestralità, l’uso degli “invisibili” e degli altri spiriti protettori, la forza che da essi possiamo trarre anche oggi; domande distillate nel romanzo di Maryse Condé.
Amandine Nana ripercorre le origini di questa mostra Tituba, chi ci proteggerà? e ci guida tra le stanze del Palais de Tokyo, nel podcast L’orecchio è audace :
Naudline Pierre, Abigail Lucien, Rhea Dillon, Miryam Charles, Monika Emmanuelle Kazi, Naomi Lulendo, Inès Di Folco Jemni, Liz Johnson Artur, Tanoa Sasraku, Claire Zaniolo, Massabielle Brun : undici artisti firmano le installazioni, le fotografie, le sculture, i video e le altre opere che compongono la mostra Tituba…. Artisti, donne, neri, provenienti dalla Francia e dai Caraibi, dalla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti, condividono una visione del mondo di oggi costruita sulle fondamenta di una Storia a volte violenta in termini di sradicamento. Un mondo che raccontano sia a livello universale che intimo…
Amandine Nana li ha quindi riuniti, a volte richiamando opere realizzate per questa mostra, a volte esponendone altre realizzate in precedenza ma inserendosi perfettamente nei temi sollevati nel romanzo. Ebbene, Tituba… di Maryse Condé.
Dal simbolismo di un mobiletto steso a terra, contenente piatti di cristallo rotti, opera di Rhea Dillon, Un ossario dei Caraibi – ascolta il podcast e le spiegazioni di Amandine Nana – l’installazione dell’artista di origini guadaloupine Claire Zaniolo diffusa nel tempo che esplora l’intera portata del tema della famiglia (Il mio ritratto), attraverso un lavoro fotografico sul movimento Black Lives Matter, stampato su pagine di libri in Braille, opera di Liz Johnson Artur (Il tempo non scorre qui)… dal più esplicito al più sensoriale, tutti ci invitano a creare o mantenere il legame con le nostre ancestralità, a “comunicare con [nos] invisibile” come diceva Maryse Condé…
In L’orecchio è audacepotrete rivivere in forma quasi audio descrizione alcune di queste creazioni che articolano la mostra grazie alle evocazioni del curatore di Tituba, chi ci proteggerà?.
Per chi è troppo lontano da Parigi, lasciatevi guidare L’Orecchio… e di Amandine Nana e per altri che hanno la possibilità e l’opportunità di recarsi al Palais de Tokyo, non esitate a scoprire questa mostra piena di significato e sensazioni, che ruota attorno a uno dei romanzi più mistici dell’autrice guadalupana Maryse Condé.
Il curatore della mostra Amandine Nana dentro L’orecchio è audaceè QUI !
Oppure qui:
La mostra “Tituba, chi ci proteggerà?” è in mostra fino al 5 gennaio 2025 al Palais de Tokyo di Parigi.
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