Dopo la Bibbia, l’opera più tradotta al mondo è “Il Piccolo Principe”. Ciò dimostra che la fiaba di Antoine de Saint-Exupéry – che esiste in 535 lingue e dialetti – è universale. E il suo autore, iconico. Scomparso in mare a bordo del suo aereo appena 80 anni fa, l’aviatore e scrittore ritorna in vita al cinema nel film biografico “Saint-Ex” (nelle sale dall’11 dicembre). Louis Garrel gli presta i suoi lineamenti e la sua voce. Abbiamo quindi chiesto all’attore francese di commentare alcune delle frasi più note del celebre pilota dell’Aéropostale.
“Noi vediamo chiaramente solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.”
Questa frase mi fa pensare al cinema, a come riusciamo a tradurre un’emozione visivamente, senza parole. Recentemente ho riguardato un film di Antonioni intitolato “L’Eclissi” e con pochissime parole, pochissima storia, possiamo sentire in modo quasi metafisico cosa vuol dire essere nella vita. Questo è il cinema. Quando accetto un film è perché ho un desiderio primordiale, il desiderio di interpretarlo. Naturalmente possiamo fare scelte di carriera ponderate, ma le migliori sono ancora quelle che vengono dall’intestino.
“Vengo dalla mia infanzia come da un paese.”
È davvero molto bello, quello. È vero che l’infanzia è una specie di territorio, dove scopriamo tutto: la sessualità, la guerra, la violenza… Ma è anche un regno, che ad un certo momento perdiamo. Forse alcune persone, come Saint-Exupéry o François Truffaut, restano legate al bambino che erano, che non hanno né perso né sepolto. C’è qualcosa di simile nell’attore, perché il nostro lavoro consiste nel coltivare la recitazione. Ad esempio, ho girato “Saint-Ex” in studio, su uno sfondo blu, quindi ho dovuto fingere di essere sorpreso da una tempesta di sabbia o di avere freddo. All’inizio è un po’ terrificante, ma dopo un po’ ti liberi.
“Non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.”
Mentre la specie umana dovrebbe avere riflessi più evoluti, il panico di fronte all’estinzione, la maggioranza continua a credere che la Terra non collasserà. Forse siamo meno intelligenti di quanto suggeriscono alcune scoperte scientifiche. Al mio livello, cosa faccio che potrebbe assomigliare alla consapevolezza ecologica? Non ho una macchina. E’ quello che so fare meglio. Ho delle bici elettriche. Ma è anche perché adoro andare in bicicletta elettrica! (ride) Cerco di acquistare meno prodotti confezionati nella plastica e di fare anche la raccolta differenziata, ma mi sento un po’ come una formica di fronte al compito di un dinosauro.
“Siamo ricchi anche delle nostre miserie”.
Allo stesso tempo, anche le nostre miserie possono cambiarci e in peggio. A volte i brutti ricordi ti portano ad amareggiarti. Tuttavia, l’amarezza che ci attende è pericolosa. È una cosa che mi spaventa. Ammiro molto le persone che, nonostante abbiano avuto molte delusioni, rimangono molto ottimiste e di mentalità aperta. Mi piace questa posizione etica nei confronti del mondo. Bisogna essere lucidi, ma io naturalmente mi fido delle persone. Spero di non diventare mai cinico.
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