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«Ma stai zitto», urla Adèle Haenel al processo contro il regista Christophe Ruggia, che accusa di averla violentata

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L'attrice francese Adèle Haenel arriva al tribunale di Parigi il 10 dicembre 2024. ALAIN JOCARD/AFP

“Ma stai zitto.”ha gridato martedì 10 dicembre Adèle Haenel all'indirizzo del regista Christophe Ruggia, processato davanti al tribunale penale di Parigi per averla aggredita sessualmente tra i 12 e i 14 anni.

Mentre il regista affermava sul banco dei testimoni di aver cercato di proteggerla durante il suo debutto nel cinema, l'attrice si è alzata all'improvviso, battendo le mani sul tavolo davanti a lei, prima di gridare: “Ma stai zitto!” ». Poi lasciò la stanza.

Adèle Haenel, 35 anni, che da allora si è ritirata dal cinema, aveva appena rilasciato una breve dichiarazione allo stand. “Chi c'era intorno a questo bambino per dirgli: 'Non è colpa tua. È manipolazione. Questa è violenza? »ha chiesto l'attrice, in abito nero. “Tutti mi chiedono di piangere sulla sorte del signor Ruggia. Ma chi si preoccupava del bambino? Attaccare i bambini in questo modo non succede. Ha delle conseguenze. Nessuno ha aiutato questo bambino”aggiunse con voce tremante.

Il tribunale ha poi chiamato Christophe Ruggia, chiedendogli di reagire. “Ero consapevole fin dall'inizio della complessità di questo film»ha esordito il regista, parlando del suo lungometraggio I diavoliin cui Adèle Haenel interpretava il ruolo principale quando aveva 12 anni, nel 2001.

“Siamo d’accordo che Adèle Haenel non ti biasima per le condizioni delle riprese, ma per le conseguenze”lo interruppe il presidente.

Il regista, 59 anni, pancia panciuta sotto una giacca grigia, barbetta, ha assicurato di aver cercato di aiutarlo, ad esempio nella sua vita “al college” dove potrebbe essere derisa. “Gli ho detto di prendere uno pseudonimo”ha detto, prima di essere interrotto dal grido di Adèle Haenel. Dopo un'assenza di circa mezz'ora, l'attrice è tornata in aula, sedendosi, a viso chiuso, all'estremità del banco delle parti civili.

Leggi la storia (nel 2019): Articolo riservato ai nostri abbonati Dopo l'intervento di Adèle Haenel, la necessaria consapevolezza del cinema francese

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