l’essenziale
Nel corso di questa stagione, “La Dépêche du Midi” vi presenta i volti della statunitense L’Isle-Jourdain. Oggi, onore al centro dei tre quarti, giustamente chiamato Nicolas Punch.
Se è uno scherzo per i suoi compagni di gioco, per i suoi amici, i suoi amici, invece, non fa ridere gli avversari. Sfidarlo o fermarlo è sufficiente per impressionare. Nicolas Punch è uno di questi trequarti centrali “moderni” che coniugano al meglio fisicità e mobilità, a cui possiamo aggiungere la visione di gioco. Fa bene all’USL, non solo in difesa dove i suoi “stopper” sono devastanti , ma anche in attacco sugli impatti e al suolo. Mai un giocatore è stato all’altezza del suo nome così bene, è un pugile di prim’ordine.
“Foglio” di presentazione
Nome e cognome: Nicolas Punch. Soprannome: « Chump » alias « L’Animal ». Età : 29 anni Lavoro : regolatore-assemblatore presso Airbus su FAL A330.
Poi: “Da giovane giocavo da 3° linea centrale, poi da junior ho chiesto di cambiare ruolo per fare il centro e da allora non mi sono più mosso. Anche se a volte mi sposto sull’ala, vorrei giocare da terza ala ma l’allenatore degli attaccanti ha paura, non si sa perché (ride). »
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Corso : “Ho iniziato a rugby all’età di 6 anni all’USL seguendo le orme di mio fratello maggiore Cyril, ho giocato lì fino al mio secondo anno da senior, poi ho voluto raggiungere di nuovo mio fratello a Samatan per passare al livello successivo. Ci sono rimasto quattro stagioni, di cui una in F1, poi sono tornato alla USL per quattro anni. »
Cosa significa per te il rugby? “Un piacere soprattutto condividere con gli amici il terzo tempo, o anche il quarto per i più difficili. » Perché l’USL? “Perché vengo da L’Isle-Jourdain ed è per me il club del cuore e dove chiuderò la mia carriera a fine stagione. »
Le tue qualità: “I contrasti, la grande candela, le chisteras – o no – per il rugby; sorridente e con la voglia di fare sempre bene. » I tuoi difetti: “Sempre in ritardo e piuttosto impaziente per natura. »
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Cosa pensa di lui: Alexandre Janlin, amico della scuola di rugby: “È un bravissimo ragazzo, ci conosciamo da tanto tempo da quando andavamo insieme alla scuola di rugby dell’USL. In campo è una persona molto forte fisicamente. Quando vuole, con il suo fisico e la sua potenza, può dare una svolta alla partita. Al di fuori del rugby è una persona molto divertente, l’aneddoto che mi viene in mente e che lo caratterizza è dell’anno scorso, giocavamo a Lavaur e lo vedemmo arrivare con la faccia gonfia e sfregiata. Allora gli ho chiesto cosa avesse fatto: il venerdì prima della partita avrebbe voluto tuffarsi a testa in giù nel lago Ramée, solo che c’era pochissima profondità… Domenica ha giocato con una fascia e un dente in meno ma con un sorriso. »