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“Quando abbiamo saputo che Clotaire sarebbe arrivato in finale, ho pensato subito a quello che era successo dopo “Top Chef”. Dovevamo continuare a dare vita al nostro mondo culinario”

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In una soleggiata mattina di settembre, in un vicolo tranquillo sulla 10e quartiere di Parigi, Zac Gannat, ex chef del Lolo Bistrot ora responsabile della cucina di Deviant, posa davanti all’obiettivo di un fotografo. Lo shooting, attentamente orchestrato, è destinato ad arricchire il proprio portfolio e rinnovare il proprio stock di foto promozionali.

Al suo fianco, Camille Barthomeuf, sua addetta stampa e agente, vigila con gentilezza. “Questa sessione è essenziale. Ogni immagine, ogni post è parte della storia di uno chef. Oggi raccontare storie è essenziale, perché la gente vuole conoscere l’anima dietro i fornelli”, ha detto.

Il suo ruolo è quello di garantire che il pubblico possa dare un nome e un volto ai buoni piatti di Deviant. Questa personalizzazione del ruolo dello chef è stata accompagnata dall’ascesa dei social network e dei programmi televisivi che hanno proiettato alla ribalta alcuni personaggi, rendendoli molto più che semplici cuochi, vere e proprie star.

Zac Gannat e Camille Barthomeuf da Deviant, a Parigi. ALIOCHA BOI PER “M LE MAGAZINE DU MONDE”

Cene, servizi di catering, residenze temporanee in ristoranti, creazione di menu, contratti editoriali, pubblicità… Sono sempre più numerose le richieste di portare a termine un’attività fondamentale non sempre molto redditizia ma dispendiosa in termini di tempo. Con importanti interessi finanziari. Nel 2021, il giornale Gli Echi citati, per i più ambiti, contratti da 5.000 euro per un video sponsorizzato su Instagram, 15.000 euro per una cena privata, da 50.000 a oltre 200.000 euro per progettare una linea per Sushi Shop e fino a 1 milione per una partnership con una multinazionale.

Questo mercato sta dando vita ad intermediari che non esistevano nella gastronomia una quindicina di anni fa. “Il mio lavoro consiste nel trascrivere il mondo degli chef ai ristoranti, ai brand e al pubblico, e supportarli in queste diverse richieste senza mai tradire la loro identità”, Formula Camille Barthomeuf.

Il trentenne esercita questa professione da meno di due anni. Con la sua compagna Lucie Poulain, a giugno ha lanciato Bureau Classico, specializzato nella gestione della carriera e nella comunicazione per chef e ristoranti, come gli agenti di recitazione nel cinema. “Siamo in totale trasparenza con i nostri leader. Gli viene detto cosa è bene e cosa non lo è. Siamo presenti fin dalle prime bozze del contratto e seguiamo tutta la collaborazione”, descrive Margaux Décatoire, dell’agenzia La Relève, creata con Julie Gerbet, nel 2020.

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