Attuale curatore del museo Zeitz-MOCAA a Città del Capo, in Sud Africa, lo svizzero-camerunense Koyo Kouoh sarà il curatore della Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia 2026, ha annunciato la fondazione. È la prima donna africana nominata a questa posizione.
“Il consiglio di amministrazione della Biennale di Venezia (…) ha deciso di nominare Koyo Kouoh direttore del settore delle arti visive, con la specifica missione di curare la 61. Esposizione Internazionale d’Arte nel 2026”, si legge in un comunicato diffuso dalla Biennale. Martedì.
Alla guida di uno dei principali musei d’arte contemporanea del continente africano, lo Zeitz-MOCAA in Sud Africa, da cinque anni, Koyo Kouoh, 57 anni, cresciuto tra Douala in Camerun e Zurigo, ha fondato un centro d’arte anche a Dakar , Senegal.
Un leader del panafricanismo
“È un onore e un privilegio unici seguire le orme di illustri predecessori nel ruolo di direttore artistico e creare una mostra che spero possa essere significativa per il mondo in cui viviamo adesso e, cosa ancora più importante, per il mondo in cui viviamo. voglio costruire”, ha detto Koyo Kouoh nella stessa dichiarazione.
Con lei la Biennale designa un leader del panafricanismo, un “fatto evidente” secondo lei. Koyo Kouoh ha spiegato l’anno scorso all’AFP il suo attaccamento a quelle che lei chiama “geografie nere”, vedendo le “innegabili” influenze in tutto il mondo della “cultura nera”, dagli Stati Uniti al Brasile, da cui il suo predecessore Adriano Pedrosa, a capo della Biennale 2024, è arrivata.
Koyo Kouoh è solo il secondo curatore della Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia proveniente dal continente africano. Il nigeriano-americano Okwui Enwezor, scomparso nel 2019, è l’unico ad averla preceduta quando diresse la 56esima edizione nel 2015.
afp/aq
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