In competizione ufficiale al Festival Internazionale del Cinema di Marrakech (FIFM), “La Mer au loin”, di Saïd Hamich Benlarbi, offre uno sguardo sensibile sull’esilio, sulla ricerca dell’identità e sui legami umani. Acclamato alla Settimana della Critica al Festival di Cannes 2024, il film racconta la storia di Nour, un giovane marocchino immigrato illegalmente a Marsiglia negli anni ’90, la cui vita cambia quando incontra un carismatico agente di polizia.
«Volevo che lo spettatore sentisse la malinconia dell’esilio. Questo film è un’intima ricerca d’identità, un tema che mi tocca personalmente, poiché io stesso ho lasciato il Marocco molto giovane. Il mio ruolo non è spiegare, ma far sentire le persone», sostiene il direttore.
Saïd Hamich Benlarbi dice di essersi ispirato a classici della letteratura come “L’educazione sentimentale”, di Gustave Flaubert, per dipingere un affresco in cui la storia passa attraverso i personaggi, senza che questi vi partecipino attivamente. Anche l’approccio estetico del film è unico: invece di imporre una forte ricostruzione degli anni ’90, il regista si accontenta di sottili segnali emotivi e visivi, rafforzati da una colonna sonora impregnata di raï, che illustra i contrasti tra speranze e disillusione.
Un cast eccezionale
Ayoub Gretaa, che interpreta Nour, offre una prestazione di prim’ordine. “Ho dovuto trasformarmi per questo ruolo. Ho lavorato sull’accento Ujdi, ho studiato i comportamenti degli anni ’90 e ho anche ascoltato la musica dell’epoca. È stata una vera sfida, ma Saïd e io siamo riusciti a dare vita al personaggio», confida l’attore.
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Anna Mouglalis, nel ruolo di Noémie, incarna una donna libera e anticonformista. “Non appena ho letto la sceneggiatura, sono rimasto sopraffatto.“, dice. “Il film è profondamente commovente e Saïd ha permesso a me e a Grégoire Colin di portare le nostre singolarità nei nostri personaggi. Non dovevamo interpretare nessuno tranne noi stessi“, continua.
Tra produzione e realizzazione
Saïd Hamich Benlarbi, anch’egli produttore riconosciuto, commenta il suo passaggio alla regia: “Non finanzio solo film. Sostengo i progetti in modo artistico. Realizzare “The Sea Far Away” è stato un approccio naturale, guidato da temi che mi sono cari»
Questa miscela di realismo documentaristico, estetica vintage e narrazione romantica rende “La Mer au loin” un serio contendente per le distinzioni FIFM. Un film che illustra brillantemente la complessità dell’esilio e la forza delle relazioni umane quando è presente l’accettazione di sé.
Par Quds Chabaa et Mouad Marfouk
02/12/2024 ore 12:09
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