Musica ad alto volume, stand di glitter, risate squillanti. L’atmosfera era di festa la sera di sabato 30 novembre al bar Essentiel di Auxerre. Una sessantina di persone sono venute ad assistere al primo drag bingo del nuovissimo collettivo LGBTQIA+ di Auxerre. Il concetto è semplice, una partita a Bingo con premi in palio, il tutto condotto da artisti drag che scaldano la sala, ballano, giocano. “Un uomo può essere un drag king, una donna può essere una drag queen e viceversa, l’idea è quella di giocare con i codici di genere, non di oltrepassare sistematicamente il confine”chiarisce Estelle, membro del collettivo LGBTQIA+.
“Dobbiamo rispondere con gioia”
Quella sera, Ester e Ninfea, i loro nomi d’arte sono regine, ospitano e si esibiscono: “siamo un po’ in prima linea nelle lotte, è un’arte queer, l’aspetto attivista è molto importante per me”, Ninfea spiega. “È l’esplosione e la militanza allo stesso tempo (…) la sfortuna che possiamo sperimentare, gli attacchi, dobbiamo rispondere con gioia e dire ‘non ci muoveremo, continueremo, ci divertiremo’ “, aggiunge Ester. “L’idea del drag è ovviamente quella di essere visibile”, aggiunge e non è la paura a dominarla: “In effetti c’è anche l’aspetto dei tacchi alti e delle parrucche che significa che siamo noi che possiamo spaventare un po’, impressionare, che possiamo aiutare”sorrise.
Aumento della violenza
Per Xavier, alias Dalicandy, una drag queen esordiente, questo collettivo lo è “come una famiglia”. “Ci sentivamo un po’ soli nelle nostre campagne, è stato con l’arrivo del collettivo che ho cominciato a dirmi che potevo uscire da solo come questa sera, non l’avevo mai fatto prima”ammette. Questa sera, vestito da drag queen, è venuto in auto e accompagnato per evitare possibili violenze. Anche se i luccichii sono finiti, questa è anche la realtà quotidiana della comunità Queer spiega il drag king “le Fringuant”: “La sicurezza è ovviamente una questione molto importante. Controlliamo che nessuno torni a casa da solo e che ci siano posti dove struccarsi e cambiarsi per essere meno visibili”.
Viene da Orléans, questo sabato sera, arrivando, anche lui, come gli altri, ricorda l’aggressione del giorno prima: due drag queen hanno subito insulti e sputi per le strade della città. In Francia, la violenza anti-LGBTQIA+ è ancora in aumento. Nel 2023, a SOS omofobia sono state segnalate 266 testimonianze di aggressioni con violenza fisica, ovvero più di una volta ogni due giorni e cioè 82 in più rispetto al 2022.
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