Questo nuovo formato ha tutto per sedurre. Qui gli ambienti convenzionali lasciano il posto alla natura, le sedie classiche scompaiono in favore di morbidi pouf che invitano al relax. L’atmosfera, amichevole e insolita, ha riunito un pubblico eclettico: giovani desiderosi di comprendere il funzionamento delle startup, appassionati di lettura venuti per curiosità, e anche semplici passanti attratti dal caso, come guidati da una curiosità inaspettata. È bastato un attimo perché alcuni, venuti semplicemente per passeggiare o accompagnare i propri figli, si sistemassero e si lasciassero coinvolgere dalla magia dello scambio.
Questo incontro è stato caratterizzato da un raro mix sociale: persone di ogni provenienza, unite dalla stessa ricerca di conoscenza e di fuga, hanno condiviso questo momento. L’atmosfera, improntata alla semplicità e all’apertura, ha trasceso le barriere sociali, trasformando questo angolo di verde in un vero crocevia di idee e di incontri umani.
Nel cuore di questo evento, Youssef Ghalem ha affascinato il pubblico con uno stile allo stesso tempo divertente e insolito. Mescolando aneddoti personali e riflessioni pungenti, ha presentato il suo percorso imprenditoriale con una dose di rinfrescante autoironia. La sua franchezza, venata di sottile umorismo, trasformava argomenti a volte tecnici in storie accattivanti e accessibili. Quando descrive questo incontro come una “disaster class”, lo fa con un sorriso, giocando abilmente sui codici delle tradizionali “master class” per celebrare i fallimenti come passi necessari verso il successo.
Con un tocco di ironia, ha condiviso quelle che lui chiama le nove chiavi del fallimento, una riflessione insolita sulle insidie che spesso incontrano gli imprenditori. Secondo lui, per garantire un disastro imprenditoriale, è sufficiente essere totalmente dipendenti nella propria vita professionale e personale, evitare qualsiasi comunicazione sincera nascondendo le proprie vere intenzioni e non prendersi mai la briga di informarsi sui propri futuri partner. Suggerisce anche di procrastinare all’infinito, di evitare di agire a tutti i costi o di trascurare qualsiasi rapporto con i propri potenziali clienti, poiché l’indifferenza è, secondo lui, la migliore strategia per fallire. Per complicare ulteriormente le cose, consiglia di dedicare infinite quantità di tempo allo sviluppo di un prodotto sofisticato senza mai ascoltare il feedback del mercato, rifiutandosi categoricamente di delegare, perché, ovviamente, non ci si può fidare di nessuno. Infine, insiste sull’idea che il fallimento è un abisso da evitare a tutti i costi, incoraggiando invece le persone a parlare costantemente, anche senza contenuti rilevanti, solo per fare rumore. Questi “consigli”, forniti con presunta autoironia e accompagnati da un racconto accattivante, hanno tanto divertito quanto invitato alla riflessione, ricordandoci sottilmente che dietro ogni fallimento si nasconde un’opportunità per crescere e costruire un percorso imprenditoriale più illuminato.
Questa prima all’Anfa Park apre una nuova era per il “Club del Libro Le Matin”, riaffermando la sua vocazione di mediatore culturale. Ogni sabato alle 17, il chiosco del Book Club installato nel parco diventerà teatro di incontri ricchi e unici, dove l’evasione letteraria si mescolerà con l’eccitazione delle idee. Un invito alla riflessione, alla condivisione e alla scoperta, in un ambiente dove l’arte delle parole dialoga con la natura. Allora, che siate appassionati o semplicemente curiosi, lasciatevi tentare da questo viaggio tra le pagine e le voci. Ti aspetta un’avventura letteraria, dove le parole prendono vita all’aria aperta.
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