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RITRATTO. Dalla Bretagna al Sahara, Odette du Puigaudeau, un’avventuriera poco conosciuta

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Odette du Puigaudeau decise nel 1934 di esplorare il deserto della Mauritania con la sua amica Marion. Il suo cammino sembrava tracciato per lei: un’infanzia tranquilla in una casa bretone, un’adolescenza sotto il segno della natura e un destino che sembrava tutt’altro che quello di un avventuriero.

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Nata a Saint-Nazaire nel 1894, Odette è la figlia di Ferdinand Dupuis-Godot, pittore della nobiltà bretone. Fin da piccola si lascia cullare dal mare e dai paesaggi marittimi della Bretagna, in particolare intorno a Le Croisic.

Il padre, appassionato di pittura, gli ha trasmesso l’amore per l’arte e per il dettaglio, crescendolo in un ambiente ricco di sogni ad occhi aperti e di scoperte. È la sua “migliore allieva”, ma è nell’attenta osservazione della natura, in particolare degli insetti e dei pesci, che Odette si distingue.

Lontano dalle grandi città, Odette trascorre un’infanzia solitaria ma appagante, protetta dalla mondanità e dalle convenzioni sociali.

La villa di famiglia a Kervaudu diventa un luogo di apprendimento e sviluppo, dove scopre le gioie dello studio e del disegno. Se la sua vita sembra tranquilla, un sentimento di isolamento comincia a sopraffarla. Suo padre lo alleva “come un ragazzo”, cosa che finisce per pesare sulle sue aspirazioni personali. Sogna di più, altri orizzonti.

Durante la Prima Guerra Mondiale, Odette, all’età di 20 anni, si unì allo sforzo bellico nonostante l’opposizione della famiglia, affermando il suo desiderio di indipendenza.

Al dispensario Croisic, incontrò Grace Constance Lansbury, un’americana indipendente e studiosa, che divenne per lei un modello di emancipazione. Questo incontro sconvolge la sua vita, spingendolo a lasciare la casa di famiglia per Parigi, sfidando la rabbia del padre.

Nella capitale, Odette trova una nuova prospettiva di vita. Entrò in una cerchia di intellettuali e artisti, tra cui Madame Fournier de Aurac, collezionista di farfalle esotiche.

Lavorando come designer naturalista, Odette riproduce abilmente esemplari di rare farfalle che diventano, presso lo stilista Lanvin, abiti per la festa delle Catherinette. Le donne quasi levitano, con i loro petti esposti offerti allo spettatore. Questa rappresentazione del corpo femminile è abbastanza confusa per l’epoca. Odette si costruisce una reputazione e ottiene l’indipendenza finanziaria.




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L’incontro di Grace Constance Lansbury, americana indipendente ed erudita, sconvolge la vita di Odette, spingendola a lasciare la casa di famiglia per Parigi, sfidando la rabbia del padre.



©24 immagini / France Télévisions

Nel 1933, Odette e Marion, incontrate sul giornale Eve, organizzano il loro primo viaggio in Mauritania. Diventa un momento cruciale nella loro vita.

Lasciando Douarnenez a bordo della peschereccio per aragoste La Belle-Hirondellele due donne intraprendono una difficile traversata marittima, sfidando le onde del Golfo di Biscaglia per raggiungere le coste deserte della Mauritania. Questo viaggio, in mare aperto, simboleggia già la loro determinazione a uscire dai sentieri battuti e scoprire un mondo ancora sconosciuto.

Sbarcare in Mauritania è come fare un salto indietro di 20 secoli”

Odette du Puigaudeau

Estratto dai quaderni

Quando arrivano in Mauritania, si trovano ad affrontare un mondo radicalmente diverso, sottolineando l’aspetto senza tempo di questo paese, dove le tradizioni e lo stile di vita dei nomadi sembrano congelati nel tempo.

Le donne si integrano nel mondo dei nomadi, adottando i loro stili di vita, pazienza e resistenza di fronte a un ambiente spietato. La loro immersione è totale: condividono i pasti, i costumi e gli spostamenti degli abitanti, creando forti legami con la popolazione locale.




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L’immersione di Odette e Marion è totale: condividono i pasti, i costumi e gli spostamenti degli abitanti, creando forti legami con la popolazione locale.



©24 immagini / France Télévisions

È bene semplificare, imparare quanto poche cose siano necessarie. Sbarcare in Mauritania è come tornare ai tempi biblici!

Odette du Puigeaudeau

Estratto dai quaderni

I due esploratori si dedicano pienamente alla loro missione etnografica, fotografando e disegnando scene della vita quotidiana dei nomadi, ma anche raccogliendo testimonianze e racconti.

Il loro lavoro, inizialmente un’avventura personale, assume una dimensione scientifica e culturale. Durante il loro viaggio scoprono la bellezza dei paesaggi mauritani, la poesia degli incontri umani e la ricchezza di una cultura antica.

Tutti sanno che chi ha vissuto nel Sahara sogna di tornarci. Non capiamo bene il perché, ma è un fatto noto, accertato, indiscutibile.

Odette du Puigaudeau

Estratto da “Il sale del deserto”

Il viaggio di Odette e Marion in Mauritania, pur rientrando in un processo scientifico e di scoperta, non manca di rievocare le ambiguità dell’epoca coloniale. La loro esplorazione si svolge in un contesto in cui si intrecciano etnografia, esotismo e idee coloniali.

I loro racconti di viaggio, pubblicati su riviste e presentati a convegni, hanno affascinato il pubblico alla ricerca di nuovi mondi, nutrendo allo stesso tempo le idee della missione civilizzatrice specifica di quest’epoca.

Le conferenze e le pubblicazioni di Odette e Marion sono ampiamente acclamate. Queste ultime diventano figure dell’avventura femminile, nonostante le disuguaglianze sociali e i pregiudizi dell’epoca. Attraverso questi racconti e conferenze, cercano anche di mettere in luce la realtà umana delle persone che incontrano, lontano dalle rappresentazioni caricaturali di un mondo lontano.




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I due esploratori si dedicano alla loro missione etnografica sulla vita quotidiana dei nomadi.



©24 immagini / France Télévisions

Quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, il viaggio di Odette prese una nuova svolta. Nel caos dell’occupazione e della debacle del 1940, lei e Marion si ritrovano sulle strade dell’esodo.

Questo momento di terrore e di lotta per la sopravvivenza, misto a sentimenti di vergogna e confusione, segna una svolta nella vita di Odette. Dopo la guerra, fu coinvolta attivamente nel lavoro a sostegno dei prigionieri e divenne una delle figure di spicco del Servizio femminile francese.

Tuttavia, la sua storia di collaborazione, in particolare la sua affiliazione con un giornale filo-tedesco, la mette in una posizione difficile.

Nonostante i suoi errori politici passati, Odette continua a lottare per i suoi ideali, cercando di preservare la cultura dei popoli colonizzati, in particolare quella della Mauritania. La sua visione della colonizzazione si è evoluta nel corso degli anni: una volta convinta della sua beneficenza, è diventata un’ardente difensore dei diritti dei popoli colonizzati e ha intrapreso una missione per preservare le culture sahariane.

A partire dagli anni Cinquanta, Odette si dedicò pienamente alla salvaguardia delle tradizioni culturali sahariane. Documenta meticolosamente le arti, le pratiche e gli oggetti minacciati dalla rapida evoluzione della modernità.

La sua opera, a lungo ignorata, è oggi riconosciuta come essenziale per la preservazione della storia culturale della Mauritania e del Nord Africa.

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Dopo la morte della compagna Marion nel 1977, Odette si ritirò a Rabat, dove continuò il suo lavoro. La sua morte nel 1987 pose fine a una vita di avventure, passione e scoperta.

© 24 immagini / France Télévisions

Gli ultimi anni di Odette furono segnati dalla perdita della compagna Marion nel 1977, evento che la gettò in una profonda solitudine. Si ritirò a Rabat, dove continuò il suo lavoro, ma la sua forza e la sua ispirazione cominciarono a indebolirsi. La sua morte nel 1987 pose fine a una vita di avventure, passione e scoperta.

Sono troppo solo. Le mie giornate sono così vuote che non so cosa ne faccio, né i loro nomi, né le loro date. La vita adesso per me è così triste, così noiosa, così monotona, che non riesco a trovare nulla che valga la pena notare.

Odette du Puigaudeau

Avventuriero

Odette du Puigaudeau rimane una figura affascinante, un’avventuriera, un’intellettuale e un’attivista per le culture nomadi. Il suo viaggio atipico, la sua ricerca di libertà e il suo impegno a favore dei popoli del deserto lasciano un’eredità preziosa.

Più che una semplice esploratrice, Odette incarna lo spirito di un’epoca che guardava verso l’ignoto cercando di comprendere e rispettare le culture del mondo.

Odette du Puigaudeau ha pubblicato numerosi lavori notevoli sui suoi viaggi e sui suoi studi sulle culture sahariane. Questi libri, oggi in gran parte introvabili, testimoniano la sua ricerca etnografica e la sua esplorazione della cultura sahariana.

“A piedi nudi attraverso la Mauritania” (1936) [Grasset] ripubblicato dalle Éditions Actes Sud nel 1992.

“La strada occidentale” [Ibis Press] 2000

“Sale del deserto” [Libretto]

“Tagant: nel cuore del paese moresco (1936-1938)” [L’autre monde]

“Memoria del paese moresco (1934-1960)” – [Gandini]

“La grande fiera degli appuntamenti” [Ibis Press]

Il suo lavoro è stato pubblicato anche su riviste come Esperis Tamuda et Archeologia

►Documentario: “Odette du Puigaudeau l’avventuriera inaspettata”

► Da vedere su france.tv nella nostra collezione La Francia reale

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