Diciassette anni fa, già consapevole della sua gloria nelle gare in salita, il giovane Matthieu Abrivard era in cartellone per questa Finale del Grand National du Trot, un incontro che già lo aveva fatto sognare sulle panchine della scuola fantini.
Come ci ha raccontato questo lunedì, quando siamo andati a incontrarlo nel cortile che occupa ogni inverno a Grosbois, “Nimrod Borealis è il cavallo che mi ha permesso di iniziare a guidare a livello professionistico, la Finale GNT è la mia prima grande vittoria”.
Da allora, con il sostegno di chi gli è vicino, innanzitutto Loic, suo padre, e Jean-Étiennesuo fratello, che vigila a fianco dell’azienda di famiglia Briónnell’Angiò, Matthieu entra a far parte dell’élite degli allenatori e dei conducenti francesi.
Dalla finale del 2007, Matthieu ha vinto altre 9 tappe nella GNT, di cui due quest’anno con Iguski Sautonneche difende la sua formazione e il casato di famiglia. Partecipato al Tour de France 2024 a settembre, secondo a Le Mans e vincitore di due tappe a sud della Loira, questo bellissimo trottatore dal mantello nero immacolato è attualmente terzo nella classifica generale.
I migliori entrarono in testa, Iguski, “il ragazzo di campagna che si annoia quando è nel box” il suo allenatore ci dice che può ancora essere il delfino diIgrec de Celland in caso di successo domenica prossima. “Prima della partenza ho corso la Finale pensando di avere una chance, perché il mio cavallo è bravo, e non in relazione alla classifica”.
Infatti, se dal lato dei cavalli si punta sulla testa della classifica, matematicamente le classifiche di piloti e preparatori sono ancora incerte. Ma lo avrai capito con Iguski Sautonnepiù che la ragione è soprattutto il cuore a parlare, soprattutto diciassette anni dopo Nimrod Borealis…
Trova il reportage dedicato a Iguski Sautonnegirato tra Grosbois e Brion, nel video qui sotto.
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