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In una nota pubblicata sul sito ufficiale del Festival in occasione della sua 21esima edizione, che avrà luogo dal 29 novembre al 7 dicembreil Principe, in questo senso, ha scritto che, in conformità con gli orientamenti del re Mohammed VI, durante la creazione del festival, “il nostro desiderio di promuovere e sostenere i nostri giovani talenti cinematografici non si è affievolito nel corso degli anni e abbiamo reso possibile , a seguito di diverse iniziative a favore dello sviluppo e della formazione, per dare vita ai Laboratori Atlas”.
Questo programma, lanciato nel 2018 dalla Fondazione Festival, per sostenere i giovani registi emergenti marocchini, arabi e africani, è diventato un vero e proprio incubatore di talenti regionali, ha affermato il principe Moulay Rachid, aggiungendo che ha sostenuto centinaia di progetti promotori e ne ha incoraggiato l’emergere di una nuova generazione di cineasti, tra cui il giovane regista marocchino Asmae El Moudir che, per la prima volta nella storia del Regno e del Festival, ha ottenuto la Stella d’Oro a Marrakech. “Il suo film, La madre di tutte le bugieera stato precedentemente sostenuto dagli Ateliers de l’Atlas, dove aveva vinto due premi”, ha indicato il Principe.
Il principe Moulay Rachid ha sostenuto che questa esperienza, che sarà certamente fonte di ispirazione per le future generazioni appassionate di cinema, “costituisce una logica continuazione dell’evoluzione dell’industria cinematografica in Marocco, dove il numero di film prodotti nel nostro Paese è salito a 34 l’anno scorso.
“Nel nostro slancio di continuare a rafforzare l’ecosistema cinematografico nazionale, abbiamo sviluppato quest’anno il programma Atlas Workshops lanciando, tra gli altri, Atlas Station, una nuova iniziativa rivolta a giovani professionisti nazionali, che li supporterà nello sviluppo delle loro competenze, con l’obiettivo di un’apertura internazionale”, ha continuato.
Il principe Moulay Rachid ha inoltre affermato che anche i critici cinematografici e i giornalisti “sono al centro della nostra strategia di sviluppo, perché il loro contributo è essenziale per la carriera di un film”, rilevando che “Abbiamo quindi programmato delle sessioni di sviluppo per questi professionisti, per sostenere la evoluzione del nostro settore”.
Il Principe ha inoltre sottolineato che il programma artistico di questa 21ª edizione sarà scandito da tre forti tributi: La defunta Naïma Elmcherquigrande signora del cinema marocchino, l’attore e regista americano due volte premio Oscar Sean Penn, nonché il cineasta canadese di culto David Cronenbergricordando che la giuria, che avrà la preziosa missione di scoprire i talenti più promettenti, sarà presieduta da Luca Guadagninoregista italiano talentuoso, dall’estetica sublime, senza dimenticare le Conversazioni che avranno l’obiettivo di avvicinare ancora di più il pubblico del festival alle esperienze dei grandi professionisti del cinema, come i grandi registi Tim Burton et Alfonso Cuarón.
“Pertanto, il Festival Internazionale del Cinema di Marrakech è lieto di accogliervi, per fare di questo momento di cultura e di altruismo un ricettacolo di emozioni e di condivisione, e un messaggio di dialogo e di pace nel mondo”, ha concluso il principe Moulay Rachid.
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