“Niente è finito”, aveva avvertito con cautela nel marzo 2023 all’uscita del suo primo album, “La symphonie des éclairs”. Un anno e mezzo dopo, Zaho de Sagazan suona ovunque, allo Zénith o all’Arena, blindato fino alle grucce. La ragazza di Saint-Nazaire ha 24 anni, un disco di platino (100.000 copie vendute) e un singolo con lo stesso titolo che conta più di 40 milioni di stream. Ah, dimenticavamo: quattro Victoires de la musique vinte nel febbraio 2024. Non buttate via più.
Il segreto del tornado è, come spesso accade, misterioso. Tra la solida qualità delle canzoni in cui il testo è attento quanto le trame elettroniche, riflessione culturale di questo figlio di insegnante e artista visivo. Dove la produzione misurata e la diversità musicale permettono al pubblico che ama le canzoni tradizionali francesi ma anche quelle della musica contemporanea (rap, elettronica, ecc.) di orientarsi. “La symphonie des éclairs” ha titoli forti (“Tristesse”, “Mon corps”, “Les dormantes”), ed è anche irregolare, a volte al limite del rassicurante ma ha una personalità innegabile.
Valori
Anche quello della giovane artista non è estraneo al suo successo mozzafiato: Zaho de Sagazan mostra una semplicità e una naturalezza disarmanti, intrise di esigenze e impegni derivanti dalla sua eredità umanista, e anche dalla sua carriera prima della musica. La sua regolare evocazione di professioni invisibili e cruciali (ha trascorso un anno come assistente sanitaria in una casa di cura) fa avanzare la causa più di tre campagne nazionali del Ministero della Salute. La sua opposizione all’estrema destra e ai suoi derivati hanouniani, il suo cuore all’incrocio dei generi, finiscono per ancorarlo a una gioventù che si oppone silenziosamente all’oscuro.
Apertura del Festival di Cannes, chiusura dei Giochi Olimpici ma anche e soprattutto una tournée da record: un successo rassicurante alla luce dei valori difesi. Riuscirà il lupo cattivo della sovraesposizione ad avere la meglio su un’artista che, come dimostrano i suoi concerti, è ancora in divenire? Incrociamo le dita.
Giovedì 28 novembre (ore 20:30) a Floirac, Arkéa Arena. Da 39 a 49 euro.
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