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Recensione del film “Maria”: Angelina Jolie Dazzling nel ruolo di Maria Callas

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Per il suo terzo e ultimo film biografico, i primi due che ripercorrono le vite di Jackie Kennedy e della principessa Diana, Pablo Larrain ha scelto di concentrarsi sulle ultime settimane di vita della cantante lirica Maria Callas, interpretata da un’Angelina Abbastanza perfetta, perché teatrale.

Jackie (2016), con Natalie Portman nel ruolo della vedova di JFK, Spencer (2021), con Kristen Stewart nei panni di Lady Diana, e ora Maria tutti e tre offrono ritratti di donne iconiche, senza cercare di definirle con precisione, il regista Pablo Larrain preferisce procedere con piccoli tocchi che giocano sulle emozioni, lasciando al cinefilo completa libertà di interpretazione.

Cosa hanno in comune? Il loro tragico destino. E l’uomo che ha reso possibile tutto questo. Perché Maria Callas, l’immensa cantante lirica, dipendente da pillole che le danno allucinazioni, è ossessionata dal ricordo di Aristotele Onassis (Haluk Bilginer), l’armatore greco, secondo marito di Jackie Kennedy (no, non è un caso).

FOTO FORNITA DA MUBI

Come nei due film precedenti, Pablo Larrain richiede un lavoro da parte dello spettatore, quello di distaccarsi dall’attrice, esercizio particolarmente complesso nel caso di Angelina Jolie (come già era avvenuto per Lo scambio di Clint Eastwood, uscito nel 2008), il cui volto è troppo speciale per essere completamente dimenticato. Ma l’attrice (che probabilmente riceverà, giustamente, una nomination all’Oscar) e il regista ci riescono grazie ai flashback della giovinezza di Maria Callas e ai primi piani sul suo viso adornato da occhiali a lenti spesse.

Con Pablo Larrain i dettagli cambiano tutto ed è il loro accumulo che ci permette di entrare nella psicologia del personaggio. Maria pullula di allusioni o battute che non lasciano dubbi: i costumi dell’opera, il pianoforte che Maria vuole che il suo servitore Ferruccio (Pierfrancesco Favino) sposti, i barboncini di cui si prende cura Bruna (Alba Rohrwacher), la sua governante, i costumi dei suoi ruoli più famosi , questo giornalista immaginario chiamato Mandrax (Kodi Smit-McPhee) che viene a fargli domande, ecc.

Tutto è inondato di musica, quella di Verdi, Bellini o Puccini per citare solo questi compositori (no, non è l’attrice che canta, anche se ha lavorato mesi sulla sua voce), rafforzando il sentimento di tragedia che ci attanaglia quando il sipario cala per l’ultima volta.

Voto: 4 su 5

Maria arriva nelle sale cinematografiche il 27 novembre e su MUBI dall’11 dicembre.

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