Sebbene quindici anni separino Guy Debord, nato nel 1931, da Roland Barthes, nato nel 1915, le loro opere offrono una sorprendente convergenza nonostante traiettorie distinte. Nel 1967 Debord pubblicò La Società dello Spettacolocritica radicale al capitalismo dove il capitale diventa spettacolo, mentre Barthes, con il suo Mitologie del 1957, sembra già allontanarsi dai toni marxisti. Nessuno dei due cede alle aspettative o alle illusioni del pubblico, sia della borghesia alfabetizzata che della classe operaia. Se Barthes ha creduto più a lungo di Debord nell’autonomia critica dell’arte, i loro concetti di “mito” e “spettacolo” si rispondono come sfide importanti per pensare e resistere a una modernità dominata dalla superficialità.
Per parlarne
Vincent Kaufmann, professore emerito di storia della letteratura e dei media all’Università di San Gallo (Svizzera). È l’autore di
Éric Marty è uno scrittore e accademico. Lui è l’autore:
Riferimenti sonori
- Archivio di un incontro di lotta commentato da Roger Couderc (10/10/1958) seguito da Barthes, Mitologie (1957), “Il mondo in cui lottiamo”, letto da René Clermont, 20/11/1964
- Roland Barthes in “Riflettori sugli spettacoli del mondo”, Canale Nazionale, 30/08/1957
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