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“4.48 Psicosi” di Sarah Kane e “Ritratto dell’artista dopo la morte” di Davide Carnevali – Libération

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“Libé” vi guida attraverso i pezzi o gli spettacoli di danza da vedere, a Parigi o nelle sue regioni. Vedi anche: “Nel tuo interno” di Julia Perazzini e “Il gabbiano” di Cechov a cura di Stéphane Braunschweig.

Per aiutare i nostri lettori a orientarsi nell’abbondante offerta culturale, i giornalisti del dipartimento Cultura di Libé sgombrano il terreno e vi forniscono gli elementi essenziali di ciò che hanno apprezzato nelle notizie di uscite di film, album, opere teatrali e spettacoli, serie e libri. E ogni sabato, la nostra Top 10 della settimana, tutte le discipline combinate. Trova le nostre selezioni.

Teatro

“Ritratto dell’Artista dopo la sua morte” di Davide Carnevali

Da solo in scena, Marcial Di Fonzo Bo rivela la sua identità divenuta testo dello spettacolo Ritratto dell’artista dopo la sua morte di Davide Carnevali. Il resto si svolge in un racconto in stile Borges, uno sguardo agli anni della dittatura in Argentina, ai rapimenti, alle mancantecon questa idea che il teatro può condurre l’indagine, far parlare i fantasmi, dare loro almeno un’identità.

Al Théâtre de la Bastille (75 011), dal 25 al 27 novembre. Poi in tournée a Montluçon, Liegi, Angers.

“Edène” di Alice Zeniter

Ispirata al romanzo di Jack London, l’attesissima pièce del regista enfatizza il didatticismo nonostante la formidabile Camille Léon-Fucien nel ruolo principale di una lavandaia autrice e un testo rilevante su un disertore di classe. In tournée fino a maggio.

Eden di Alice Zeniter e da lei diretta, dal 27 novembre al 1 dicembre alla Criée di Marsiglia, dal 4 al 6 dicembre a Nantes, dal 10 al 13 dicembre a Lione, dal 15 al 26 gennaio al TPM di Montreuil, in tournée fino a maggio.

“4.48 Psicosi” di Sarah Kane diretto da Florent Siaud

Sophie Cadieux si irradia nell’intenso monologo scritto dalla donna britannica prima del suo suicidio nel 1999. La regia del quebecchese Florent Siaud e la sontuosa interpretazione sottolineano la vicinanza piuttosto che l’isolamento feroce e invalicabile prodotto dalla depressione.

Al teatro Paris-Villette dal 27 novembre al 7 dicembre.

“La prossima volta che mordi la polvere”, secondo Panayotis Pascot

Al teatro Petit Saint-Martin di Parigi, l’adattamento del sagace best-seller del comico, diretto da suo fratello, trae la sua forza da un rilassato Vassili Schneider. Il vivace fraseggiare e parlare dell’autore nel mezzo della manipolazione delle sue suture adolescenziali nel libro è visto indossato come un guanto dall’attore che intreccia con forza i pensieri ad alta voce, regolando i conti con il padre.

Al teatro Petit Saint-Martin (75 010) fino all’8 marzo.

“Nel tuo interno” di Julia Perazzini

Julia Perazzini esplora l’identità di un nonno assente e paradossale in una stanza con cassetti. Il teatro è iniziato in modalità documentario? Continua come un’installazione superbamente visiva e si sviluppa in uno spettacolo personale – nella terrificante tradizione di Zouc – con una strabiliante galleria di personaggi.

Dal 22 al 25 gennaio 2025, Théâtre Saint-Gervais, Ginevra (CH) e grande tournée in costruzione.

“Il Gabbiano” di Cechov, regia di Stéphane Braunschweig

Scegliendo di ancorare l’opera di Cechov a una contemporaneità indefinita, il regista rivela la svolta profetica di questo testo scritto nel 1895: è della sesta estinzione quella di cui ci parla il giovane Konstantin, drammaturgo destinato al fallimento, davanti ai suoi anziani che lo snobbano e lo ironizzano. In questo bellissimo scenario desolato, non è più la fine di una società ma la fine di un mondo quella descritta da Anton Cechov.

Il gabbiano di Anton Tchekhov (traduzione André Markowicz e Françoise Morvan), regia di Stéphane Braunschweig. Fino al 22 dicembre all’Odéon (75 006).

“UCCELLO” di Anna Nozière

È uno spettacolo per bambini che parla con finezza e umorismo della morte, dei morti e del modo in cui la maggior parte di noi li ignora. Il padre di Mustafà è morto. Con tutti gli altri bambini della scuola che hanno perso una persona cara, o un animale amato, Mustapha creerà una grande fratellanza a scuola – “Se ami i tuoi morti, vieni con noi” – e organizzerà una grande festa nel cimitero, con surimi e Oreo, graffiti sui muri (“Polizia ovunque, i nostri morti da nessuna parte”) e partono, di notte, alla ricerca di chi non c’è più. Sotto lo sguardo proibito degli adulti.

UCCELLO di Anna Nozière, dal 28 al 30 novembre al teatro Fil de l’eau di Pantin, il 10 e 11 dicembre al teatro Jean-Vilar di Vitry sur Seine, poi nel 2025 a Verdun, Angers, Nanterre, Sartrouville, Lorient, Marsiglia …

“Sull’altra sponda” dopo Cechov, di Cyril Teste

Sia una grande serata sul palco che una performance cinematografica, l’adattamento liberato di Platonov di Cechov rivela le relazioni banalmente mostruose dei personaggi.

Dall’altra parte, tratto da “Platonov” di Cechov, con la regia di Cyril Teste, in dicembre ad Amiens, Mans, Roubaix…

“L’amante inglese” di Marguerite Duras con Sandrine Bonnaire

L’attrice torna a teatro in una commedia di Marguerite Duras basata su un fatto di cronaca in cui incarna meravigliosamente una donna che cerca insieme al suo interrogatore i motivi di un assassinio da lei commesso.

L’amante inglese di Marguerite Duras, diretta da Jacques Osinski al Théâtre de l’Atelier (75 018) fino al 31 dicembre, poi in tournée.

“Il suicidio” di Stéphane Varupenne

Diretta da Stéphane Varupenne, l’opera di Nicolaï Erdman, censurata nel 1930, dipinge il ritratto di una società stalinista che aveva tutte le ragioni per reprimersi. Troppo caricaturale.
Il suicidio, diretto da Stéphane Varupenne, alla Comédie-Française fino al 2 febbraio.

“Radice quadrata del verbo essere” di Wajdi Mouawad

Wajdi Mouawad riprende uno spettacolo già rappresentato all’Hill. Attraverso cinque personaggi che diventano uno solo, il regista racconta il destino di una famiglia libanese devastata dall’esplosione del 4 agosto 2020 a Beirut. La brillantezza della messa in scena e l’abbondanza di traiettorie fanno dimenticare parte della pesantezza della scrittura.

Radice quadrata del verbo essere, testo e regia di Wajdi Mouawad, al Théâtre de la Colline (75 020) fino al 22 dicembre.

“Lacrima” di Caroline Guiela Nguyen

Tra Parigi, Mumbai e Alençon, il regista ripercorre la realizzazione dell’abito da sposa di una principessa. Il suo spettacolo è un’impresa, un racconto corale ampio e popolare, di rara precisione.

Lacrima di Caroline Guiela Nguyen, dal 7 all’11 dicembre, alla Scène nationale de Douai il 18 e 19 dicembre, all’Odéon di Parigi dal 7 gennaio al 6 febbraio. 2025…

Danse

“Routade” di Olivia Grandville

Sette ballerini decostruiscono i compiti legati al loro genere. Una coreografia applicata che mal maschera la mancanza di originalità su un tema più volte discusso.

Fuga precipitosa di Olivia Grandville, Chaillot il 30 novembre al teatro Liberté di Tolone, il 18 gennaio all’Equinoxe di Châteauroux.

Da solo sul palco

“La fine dell’inizio” di Solal Bouloudnine

Nella camera da letto della sua infanzia ricreata sul palco, Solal Bouloudnine si tuffa, attraverso un’emozionante galleria di personaggi, nei suoi anni ’90 perseguitati dalla morte di Michel Berger.

La fine dell’inizio di Solal Bouloudnine al teatro Lepic (75 018) tutti i lunedì, martedì alle 21 e domenica alle 19,30 fino al 5 gennaio.

Musicale

“La Haine” di Mathieu Kassovitz e Serge Denoncourt

Trasposto nella Francia di Bardella e di “Justice for Adama” con un’ambizione ultra unificante, portato avanti dal vivo da giovani rapper e breaker, il lavoro di Mathieu Kassovitz infiamma nuovamente la stanza, trent’anni dopo la sua uscita al cinema, il musical Seine.

Odio, finora nulla è cambiato, direzione artistica e allestimento di Mathieu Kassovitz e Serge Denoncourt alla Seine musicale (92 100) fino al 5 gennaio, 15 e 16 novembre a Lione poi in tournée nazionale.
Trova tutte le selezioni di film, serie, musica, ecc. del dipartimento di cultura.

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