Maggiori dettagli
Lucrezia, Ritratti di donna. Michel Pignolet de Montéclair (1667-1737): Morte di Lucrezia. Bernardo Pasquini (1637-1710): Sinfonia. Alessandro Scarlatti (1660-1725): Lucrezia Romana. Benedetto Giacomo Marcello (1686-1739): Concerto a cinque en fa mineur, Lucrezia. Georg Friedrich Haendel (1685-1759): Lucrezia H145. Sandrine Piau, Amel Brahim-Djelloul, Karine Deshayes, soprani. Lucile Richardot, mezzosoprano. I Paladini, regia: Jérôme Corréas. 1 CD separato. Registrato a Corbeil-Essonne nel settembre 2023. Avviso di presentazione in inglese e francese. Durata: 64:00
A parte
Quattro cantanti per quattro cantate italiane per voce sola che descrivono il drammatico destino di Lucrezia: questa la scelta originale di Jérôme Corréas alla guida del suo ensemble Les Paladins.
La Morte di Lucreziascritto in italiano da Michel Pignolet de Montclair nel 1728, illustra perfettamente il gusto ultramontano nella Francia dell’epoca. La voce morbida e piena di sfumature di Sandrine Piau si trova in felice equilibrio tra estasi e violenza. Là Lucrezia rumena di Alessandro Scarlatti è affidato ad Amel Brahim-Djelloul e costituisce la grande scoperta di questa registrazione. Il suo totale impegno drammatico per i contrasti e la forza delle parole rende l’emozione palpabile. I recitativi parlati e cantati sono particolarmente espressivi. Ma è nel momento della morte di Lucrezia che raggiunge il suo apice: dopo una durata incredibilmente lunga nell’ultimo leitmotiv Ma che farai mio corfiglio Addio il finale senza accompagnamento, in un mirabile pianissimo, ci lascia esangui come l’eroina. Karine Deshayes offre il suo bellissimo virtuosismo alla celebre Lucrezia di Händel (repertorio in cui abbiamo apprezzato Sandrine Piau nel 2022 con gli stessi Paladins). Se il suo belcanto assertivo ha la precedenza sull’intelligibilità del testo, impressionano le sue vocalizzazioni molto controllate nelle note alte (fino all’ultima parola, che fa sparire l’idea di vendetta). È Lucile Richardot a incarnare la Lucrezia di Benedetto Marcello, un ruolo impegnativo che mette in risalto l’incredibile ambitus del mezzosoprano. I contrasti sono esacerbati tra disperazione ed esaltazione, prossimi alla follia dove eccelle il gusto per la stravaganza di Lucile Richardot. Anche in questo caso, ilAddio il finale è un lungo pianissimo che sorprende per l’assenza di conclusione armonica, come lasciato in sospeso dalla morte.
L’insieme strumentale è all’unisono con l’espressività delle voci. Il continuo è eseguito magistralmente al clavicembalo e all’organo dallo stesso Jérôme Corréas. L’audacia armonica di Marcello si ritrova in a Concerto a cinque fungendo da intermezzo strumentale, le cui parti mancanti dovevano essere riscritte. Allo stesso modo nella cantata di Händel, Jérôme Corréas ha aggiunto un accompagnamento di violino nei recitativi. Nel testo del libretto, il direttore d’orchestra precisa che al di là dell’esplorazione dei sentimenti umani, queste cantate offrono un dialogo tra l’intimo e il politico, perché il suicidio di Lucrezia partecipa alla caduta di re Tarquinio e all’instaurazione della Repubblica a Roma . Il sacrificio dell’eroina assume una dimensione universale e ci mostra una donna forte che infrange la legge del silenzio piuttosto che una vittima.
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Lucrezia, Ritratti di donna. Michel Pignolet de Montéclair (1667-1737): Morte di Lucrezia. Bernardo Pasquini (1637-1710): Sinfonia. Alessandro Scarlatti (1660-1725): Lucrezia Romana. Benedetto Giacomo Marcello (1686-1739): Concerto a cinque en fa mineur, Lucrezia. Georg Friedrich Haendel (1685-1759): Lucrezia H145. Sandrine Piau, Amel Brahim-Djelloul, Karine Deshayes, soprani. Lucile Richardot, mezzosoprano. I Paladini, regia: Jérôme Corréas. 1 CD separato. Registrato a Corbeil-Essonne nel settembre 2023. Avviso di presentazione in inglese e francese. Durata: 64:00
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