Il lusso è soprattutto un sogno. In ogni oggetto, spesso inaccessibile, anche se se ne hanno i mezzi, c’è una dimensione onirica che le grandi case amano sfruttare all’infinito. Parigi è già in piena atmosfera natalizia e le vetrine fanno a gara nella fantasia per esaltare lo spirito natalizio. Al 30 di avenue Montaigne, la Maison Dior dispiega un mondo di felici incantesimi, presentando i propri codici, i suoi oggetti preferiti ereditati dalle superstizioni di Christian Dior, la sua cultura eminentemente parigina e il suo culto per le sue piccole mani senza le quali nulla sarebbe possibile.
Sulla facciata dell’edificio, fiore all’occhiello della casa, mille luci brillano le repliche dei monumenti che fanno di Parigi Parigi e attirano lucciole da tutto il mondo nella Ville Lumière, pronte a meravigliarsi quando poche cose ancora stupiscono. Davanti all’ingresso del negozio, enormi abeti ne annunciano il colore, crepitando come razzi pronti a decollare. All’ingresso del tappeto rosso, altri abeti in file disciplinate si inchinano ai visitatori. La facciata bianca è a sua volta decorata con due gigantesche repliche della Torre Eiffel, ciascuna distribuita su due piani. Vedere anche le sagome iconiche della casa, circondate da luce bianca o blu, la famosa stella trafitta trovata da Monsieur Dior nel 1946, subito dopo la guerra, sul marciapiede di 30 avenue Montaigne, indicandogli che questo luogo avrebbe portato fortuna , e anche la borsa Lady Dior donata dalla coppia presidenziale Chirac a Lady Diana, da allora ribattezzata in omaggio alla principessa più popolare della storia inglese. Non avrete difficoltà a individuare l’Arco di Trionfo, un po’ spettrale nel suo alone blu, ma immateriale come devono essere i monumenti quando vogliono essere immaginari. Sotto la maggior parte di questi oggetti si nasconde un pendolo a forma di monogramma, che conta già l’Avvento e i giorni che ci separano dal 2025, animando la facciata di una vita allo stesso tempo meccanica e lirica. A volte, attraverso repliche di grandi dimensioni della propria architettura, la casa rappresenta se stessa, illuminata come l’ingresso di un luogo meraviglioso.
Avenue Montaigne, una facciata con temi parigini. Foto tratta dall’account Instagram @bernardmontiel
Dal 2022, il leggendario indirizzo ospita un museo che ripercorre la storia della casa. Per attirarvi, le vetrine espongono caroselli e miniature animate che rappresentano, qui Monsieur Dior che osserva i suoi modelli, il suo cane che gioca ai suoi piedi, là una sfilata di moda vecchio stile, nella boutique stessa, alcuni clienti seduti davanti a uno stand trasformato in sala, davanti ad un semplice sipario grigio Dior, osservate un modello del rivoluzionario “New Look”. In una sfera di neve, gli elementi della giacca Bar vorticano per ricomporre questo capo iconico dello stilista. Altrove, i dipendenti, in cima a una scala, riempiono gli scaffali dell’alta gioielleria, posizionando collane sui busti di velluto bianco davanti a un divano in miniatura ispirato alla sedia impagliata del maestro. Infine, una replica del 30 di avenue Montaigne, questa volta scavato, che mostra solo la scala a chiocciola in un’atmosfera bianca che riflette la neve all’esterno su cui brilla la stella fortunata, sproporzionata come una visione. Resisterai alla tentazione di percorrere questa scalinata per scoprire dove conduce? Il paese delle fate è una cosa molto seria anche per gli adulti.
Il lusso è soprattutto un sogno. In ogni oggetto, spesso inaccessibile, anche se se ne hanno i mezzi, c’è una dimensione onirica che le grandi case amano sfruttare all’infinito. Parigi è già in piena atmosfera natalizia e le vetrine fanno a gara nella fantasia per esaltare lo spirito natalizio. Al 30 di avenue Montaigne, la maison Dior dispiega tutto un mondo di…
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