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“Segreti e bugie” in agenda nel 2025

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Uuna vivace emozione ha animato questa domenica l’atrio del cinema Jean-Eustache di Pessac, per la chiusura della 34e festival del cinema storico. Un’edizione molto ricca, il cui tema centrale (Spagna – Portogallo) ha unito le culture, le storie e il cinema spagnolo e portoghese. Al termine di una lunga cerimonia di premiazione, il festival ha svelato il tema dell’edizione 2025: “Segreto e bugie”.

“Ciò consentirà di affrontare due questioni molto trasversali. In particolare la questione ormai essenziale delle fake news, la cui diffusione mette a repentaglio tutti i media tradizionali», spiega dietro le quinte il direttore François Aymé. “Lo sviluppo globale della disinformazione influenza le strategie dei governi o la conquista del potere. Il festival, essendo impegnato in modo molto concreto nella formazione degli studenti delle scuole superiori e dell’università, deve sensibilizzare il pubblico giovane su questo cambiamento nel rapporto con la verità e sulla messa in discussione dell’informazione.

“Quanto alla questione del segreto, è intimamente legata all’esercizio del potere: le regole e i doveri di trasparenza, di occultamento… Tutto può contribuire a far oscillare l’opinione pubblica. Lo abbiamo visto con gli affari Dreyfus, Watergate, Clearstream… La segretezza ha alimentato numerose opere cinematografiche. E il corpus di film che trattano di spionaggio è molto vasto. »

Maria de Medeiros premiata

Dodici anni dopo aver presieduto la giuria del concorso di narrativa, l’attrice Maria de Medeiros (“Ai nostri figli”, Pulp Fiction”) ha accompagnato quest’anno la giuria studentesca del premio Danielle Le Roy. Il consiglio d’amministrazione del festival gli ha conferito il “Coup de coeur” per il suo film “Capitaine d’Avril”. Inoltre, il premio Papa Clemente è andato al produttore portoghese Paulo Branco (“I misteri di Lisbona”, di Raoul Ruiz, “No o la vana gloria di comandare” di Manuel de Oliveira), visibilmente commosso.

Si sono distinte due fiction: il film iraniano “Nella terra dei nostri fratelli” di Raha Amirfazli e Alireza Ghasemi (premio della giuria professionale), e “Sono ancora qui” del brasiliano Walter Salles (premio della giuria studentesca e premio del pubblico).

Idem, nella categoria documentari inediti, due premi (liceali e pubblico) hanno riconosciuto lo stesso film: “Polonia: le donne, il Papa e il Partito” di Ada Grudzinski, dedicato alle leggi sull’aborto in Polonia. La giuria professionale ha scelto il radicalissimo e commovente “Isolation” dell’ucraino Igor Minaev, e quello della città di Pessac “François Mauriac, ricordi intimi” di Virginie Linhart.

“Sotto gli schermi, i rifiuti”

Al termine della cerimonia, i rappresentanti del collettivo “Sotto gli schermi, la dèche”, che riunisce i professionisti dietro le quinte che permettono la realizzazione di 150 festival cinematografici in Francia, hanno letto un messaggio e hanno chiesto la loro integrazione nel il regime.

Quando arriva il momento dei bilanci, Pessac sorride: raggiungendo circa 25.000 scolari, il Festival del cinema storico di Pessac ha battuto un record di affluenza tra i giovani. La metà delle sue sessioni erano esaurite. E l’incontro di Pessac, di fronte – come la maggior parte degli eventi di questo tipo – al calo dei finanziamenti, è riuscito a risolvere un’equazione economica più difficile che in passato. Ora guarda al futuro.

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