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I nostri desideri | Le donne e le loro fantasie

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Con uno sconosciuto, al lavoro, in metropolitana. Su invito dell’attrice Gillian Anderson, 174 donne raccontano a lungo, in modo ampio e soprattutto senza filtri, i loro scenari birichini più segreti, intimamente sporchi. Il risultato, chiamato VolereO I nostri desideri in francese (a Denoël), costituisce un vero e proprio quilt di fantasie femminili. Uno sguardo a questo libro fenomeno di oltre 500 pagine, in tre parti.


Pubblicato alle 7:30

L’approccio

È stato mentre si preparava per il suo ruolo di sessuologo, nella serie Educazione sessuale (Netflix), come ha rivelato l’attrice nella serie Gli X-Files ha avuto l’idea del progetto, che è meno originale di quanto sembri. Dovresti sapere che più o meno 50 anni fa apparve il libro cult Il mio giardino segreto (Il mio giardino segreto) dell’americana Nancy Friday. Per un raro periodo, e per porre fine alla vergogna, le donne “comuni” hanno preso qui la penna per parlare di libido, masturbazione, sogni erotici e desideri intimi. È stato leggendo l’opera in questione che Gillian Anderson si è chiesta: nell’era dei diritti delle persone LGBTQ+, con la democratizzazione delle pratiche a livello Cinquanta sfumature di grigioper non parlare dell’onnipresenza della pornografia, che dire dei desideri delle donne oggi? La domanda è sorta. Così è nata l’idea di invitare donne di ogni provenienza, di tutti i paesi e di tutti gli orientamenti a raccontare le loro storie. Obiettivo: documentare la diversità dei desideri femminili contemporanei, spiega l’attrice nell’introduzione, descritta dal quotidiano britannico Il telegrafo di “dea del sesso”, nientemeno.

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FOTO HENRY NICHOLLS, ARCHIVIO AGENCE FRANCE-PRESSE

Gillian Anderson

Storie plurali

Centinaia di donne da tutto il mondo hanno risposto all’appello. Esprimono a parole, a volte in una sola frase, ma più spesso in più pagine, i loro scenari, qui raggruppati in diversi capitoli, e altrettanti temi: Desiderio di sporcizia, Essere adorato, Taboo, Il prigioniero, KinchiostroStrangers, Potere e sottomissione, Esplorazione, Giochi di sguardo, ce ne sono una buona dozzina in tutto. Il capitolo sulla “cattività” (fantasie di stupro, rapimenti e altro) ha dato un po’ di filo da torcere a Gillian Anderson e lei non lo nasconde. Nell’era post #metoo, questi testi dovrebbero essere pubblicati o meno, a rischio di riattivare alcuni traumi? Ha finito per decidere sottolineando attentamente che sarebbe stato “disonesto” affermare che nessuna donna fantastica su questa idea di essere “usata”. Detto questo, sottolinea anche, le donne sicuramente non vogliono vedere questi scenari svolgersi nella vita reale. Da notare che se tutti i testi erano anonimi, ai confidenti è stato chiesto di annotare il loro paese di origine, il loro stipendio, il loro orientamento e il loro stato civile. Stranamente, non la loro età. Troviamo ovviamente molte storie abbastanza classiche (tre o più, con una donna, in modalità esibizionismo o voyeurismo). Alcune scene che coinvolgono un alieno, un animale fantastico o addirittura la maniglia di una porta (!), o addirittura i gemelli Weasley (della serie Harry Potter) sono più sorprendenti. Gillian Anderson, che ha classificato tutto (e ha anche nascosto la propria testimonianza, buona fortuna indovinando quale!), specifica di non essere un’esperta, ma solo un’osservatrice, o meglio una “curatrice di questa ricca collezione di voci singolari”. .” Il suo obiettivo: “sollevare il tabù, aprire la porta alla positività corporea, alla gioia, al brivido”.

L’interesse

Cerchiamo di capire: I nostri desideri non è un libro che può essere letto tutto d’un fiato. Attenzione al sovradosaggio. Piuttosto: suggeriamo di scegliere qua e là una testimonianza, alcune particolarmente toccanti (pensiamo a questa donna che fantastica sul marito defunto), altre più sorprendenti (un’altra sogna di essere munta, sì, come una mucca), diverse, beh , anzi stuzzicante (dopotutto questo è l’obiettivo dell’approccio!). Menzione speciale alle riflessioni di Gillian Anderson che introducono ogni capitolo; si rivela allo stesso tempo generosa e vulnerabile, in particolare nelle pagine che trattano le fantasie di sottomissione. Se le donne sognano di essere controllate e dominate, scrive, è senza dubbio per bilanciare il loro carico mentale quotidiano. E lei lo può testimoniare: «Avrei potuto scrivere pagine e pagine per questo capitolo», confida, alludendo alla sua parte di responsabilità familiari e professionali. “Quando arriva la sera sogno di liberarmi dai miei obblighi, di buttare via tutto per lasciarmi inghiottire da qualcos’altro. È una specie di bisogno emotivo, credo. » Un’altra fiducia, questa volta nel capitolo sul potere e la sottomissione: è nel ruolo di Stella Gibson, la commissaria della serie La cadutache Gillian Anderson ha finalmente acquisito fiducia in se stessa, sessualmente parlando. Se dice di sperare che il suo libro susciti un dibattito attorno a questo famoso potere sessuale, attraverso i sogni, le fantasie, insomma la libertà delle donne in generale, ovviamente non possiamo che applaudire.

I nostri desideri

Gillian Anderson

Denoël

527 pagine

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