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“Il movimento Action Directe è nato a Tolosa”… la storia della creazione del gruppo terroristico raccontata in una graphic novel

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l’essenziale
La nuova graphic novel dello sceneggiatore Philippe Collin e del designer Sébastien Goethals, “L’Escamotor”, evoca la creazione, a Tolosa e poi a Parigi, del gruppo Action Directe negli anni ’70. L’illustratore tolosano racconta la genesi e la sua passione per il soggetto. Sarà firmato questo venerdì presso la libreria Comptoir du rêve.

La Dépêche du Midi: Con le sue 320 pagine, “L’Escamotor” deve aver monopolizzato la vostra attenzione per molto tempo…

In realtà non avevamo intenzione di fare un lavoro così grande con Philippe Collin ma, indagando, ci siamo resi conto che non potevamo ignorare un grosso volume, quindi abbiamo dovuto aspettare, scavare e lavorare. E quattro anni dopo, ecco l’album!

Come è nata l’idea di trattare con il gruppo terroristico Action Directe?

Il giorno in cui la ragazza dei miei genitori, Primevère, fu arrestata dalla polizia ad Avignone, dove allora vivevamo, fu un punto di svolta per me, a 14 anni. Mi rendo conto che dietro l’educazione libertaria, figo baba, molto felice di aver vissuto in Provenza, c’è la vicinanza di un gruppo terroristico, una stretta di mano dei miei genitori e questo mi fa strano. E c’è qualcosa che non capisco. Quindi ho pensato di lavorare su Action Directe. L’idea mi è venuta quando Philippe Collin ha detto che tutti portiamo con noi una storia. Allora gli ho proposto questa idea, ma era preoccupato. In Inter, il popolo sosteneva Action Directe all’epoca, così come la stampa, in particolare a Libération. che hanno offerto piattaforme e che hanno impiegato molto tempo per capire che il movimento era andato alla deriva e che non era più nella lotta politica. Così ho continuato il lavoro di ricerca e mi sono imbattuto nel personaggio di Gabriel Chahine. È diventato il nostro motore per raccontare la storia dei movimenti di estrema destra e della Francia dell’epoca, e ciò a cui si opponevano, dal RG allo Stato passando per la polizia post-68.

Chi era Gabriel Chahine?

Un uomo che sta tra i due e che ci permette di sfuggire a una biografia del movimento e di scrivere un libro sugli attivisti, sulla polizia dell’epoca, senza essere un attivista. Abbiamo evitato la trappola di sentirci accusare dalla destra di farne degli eroi romantici e dalla sinistra di presentarli come pazzi. E l’incontro tra Gabriel Chahine e Jean-Marc Rouillan (leader di Action Directe, ndr), ebbe luogo a Tolosa, in Florida, nel 1974. Da allora non si lasciarono più. Gabriel introdurrà Rouillan e i suoi amici all’arte perché gestisce una galleria in rue Pargaminières, vicino al laboratorio di fumetti Le Minéral di cui faccio parte oggi. Tre anni dopo, quando Rouillan esce di prigione, va subito a cercare Chahine che si è trasferito a Parigi, e si offre di trovare denaro compiendo rapine ma soprattutto rubando un dipinto per il suo progetto di ingresso nella clandestinità.

Che tavolo?

“L’Escamotor”, il dipinto di Hieronymus Bosch realizzato tra il 1475 e il 1505, conservato al museo di Saint-Germain-en-Laye, incarna tutta la filosofia di Gabriel, che è un uomo complicato. Questo cristiano libanese ha molto fascino, anche brio e una sorta di follia. Propone a Jean-Marc Rouillan di rubare questo dipinto che, di per sé, racconta la storia di una truffa e di un gioco folle, che è comunque molto forte!

Questa proposta segna l’inizio dei problemi per Rouillan e la sua famiglia…

Questo è davvero l’inizio della trappola. È un primo tentativo, fallito, di arrestare il movimento. Diffideranno di Chahine che riuscirà poi a trovarli e a farsi nuovamente accettare manipolando tutti, anche l’RG!

Nato ad Auch nel 1952 e poi studente al liceo di Ozenne dal 1968 al 1970, Rouillan ha studiato a Tolosa dove erano attivi i movimenti di lotta contro il franchismo, in particolare attraverso il GARI*, la fecondazione era inevitabile…

Sì ed è molto importante, giusto e interessante mostrare che tutto questo movimento parte da una causa nobile e che può interrogarci sul nostro tempo. Ci sono molte cause nobili oggi e riteniamo che alcune andranno alla deriva. Possiamo vedere che nel 74 era del tutto rilevante attraversare i Pirenei e andare a combattere Franco, ma comprendiamo che tre anni dopo, paragonare la loro azione con quella dei resistenti della Seconda Guerra Mondiale è difficile, soprattutto per quanto riguarda la politica perseguita all’epoca da Giscard.

“L’Escamotor” di Philippe Collin e Sébastien Goethals (320 p., 26 €) e anche “La Patrie des Brothers Werner” (152 p., 23 €, 2020) e “Le Voyage de Marcel Grob” (192 p. , €24,2018) a Futuropolis. Dedica venerdì 22 novembre dalle 15 alle 19 presso la libreria Comptoir du rêve (25, rue de Rémusat). Come. 05 62 72 10 83.

*GARI: Gruppi d’azione rivoluzionaria internazionalista formati nel 1973 e composti da anarchici spagnoli e francesi uniti dalla causa antifranchista, attivi in ​​Catalogna e nella regione di Tolosa.

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