Pubblicato il 20 novembre 2024 alle 15:28 / Modificato il 20 novembre 2024 alle 21:33
2 minuti lettura
Il suo nome è semplice: Colin. Ma quando deve pronunciarlo, il 14enne deve provarlo più volte: “Mi chiamo Co-Co-Co-Colin…” Il ragazzino è balbuziente e, di fronte allo scherno, ha scelto silenzio e isolamento. Meno parla, più gioca ai videogiochi da solo, meglio è… Ma questa vita quando entri è nell’era di tutte le possibilità, di sogni folli e amicizie intense?
Adesso arriva in un nuovo collegio, in provincia, nel paesino dove sua madre è cresciuta, e dove ha deciso di ritornare dopo il divorzio. In questa scuola privata e conservatrice, Colin, come i suoi compagni di classe, scopre un nuovo insegnante: David Devarseau viene da Parigi, e per lui insegnare non significa solo adattare i suoi studenti a uno stampo. Al contrario, ci tiene a rivelarli a se stessi. Ai più motivati offre un laboratorio teatrale. Contro il parere della madre, che vede in questo una nuova fonte di scherno, Colin decide di iscriversi. Qui deve ripetere Cirano de Bergeracil classico di Edmond Rostand…
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