DayFR Italian

l’ombra e la preda” di Arthur Môlard, La notte dell’autista – Libération

-

Alta pressione

Articolo riservato agli abbonati

Dopo un primo tempo soffocante ed efficace, il thriller, in cui un camionista smarrito si ritrova bloccato con un passeggero, perde il ritmo.

Vincent è un camionista. Grave stanchezza, lineamenti tirati, una famiglia sotto pressione alla fine dello smartphone, che ha sostituito la carta di credito. Macina chilometri ascoltando metal, meno per passione che per necessità, per muoversi, per far funzionare la macchina, per stabilizzarsi in un ritmo. All’uscita da una consegna, nonostante la sua iniziale riluttanza, fa salire un autostoppista. Una giovane donna di colore, incinta, sorridente e divertente, non il tipo che crea problemi: gli ha persino restituito l’accendino quando stava per partire senza. Una volta nella cabina del camion, la ragazza gli dà il suo nome: Trente-Sept. E molto rapidamente tutto diventa molto, molto più complicato. La prima metà di 37: l’ombra e la preda, Il primo lungometraggio di Arthur Môlard non è lontano dall’essere tra i migliori visti quest’anno nel reparto alta pressione. Tre piani per appendere. Quattro sequenze per immergervi fino al mento. Al trentesimo minuto diventa letteralmente soffocante.

Sfortunatamente, a metà del film, una lunga scena in una fermata per camion interrompe completamente la salita. L’equilibrio tra thriller e dramma ordinario è rotto: personaggi caricaturali, dialoghi traballanti, sentiamo che sta iniziando a vacillare. Prima di prendere una svolta estremamente rischiosa. A differenza dei film da cui è ispirato (Duello, Hitcher), 37: l’ombra e la preda commette l’errore di rivelare tutto sulle origini e le motivazioni del suo antagonista, che inizia a essere molto v

Related News :