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L’Algeria diffama gravemente Kamel Daoud da quando ha vinto il Goncourt

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L’editore Antoine Gallimard ha denunciato lunedì 18 novembre gli attacchi diffamatori contro l’autore franco-algerino Kamel Daoud, Goncourt 2024 per il suo romanzo Oreaccusato da una vittima della guerra civile in Algeria di aver sfruttato la sua storia e i suoi traumi, rancore utilizzato dal regime algerino contro le piume inquietanti.

“Se Houris si ispira ai tragici eventi accaduti in Algeria durante la guerra civile degli anni ’90, la sua trama, i suoi personaggi e la sua eroina sono puramente immaginari”afferma Antoine Gallimard in un comunicato stampa.

“Dalla pubblicazione del suo romanzo, Kamel Daoud è stato oggetto di violente campagne diffamatorie orchestrate da alcuni media vicini ad un regime di cui nessuno ignora la natura”continua il direttore della casa editrice a cui è stato vietato di presentare le sue opere alla Fiera internazionale del libro di Algeri, conclusasi sabato.

Il divieto di partecipazione a questa mostra è stato notificato alle Edizioni Gallimard all’inizio di ottobre, quando Oreil romanzo di Daoud sulla violenza del “decennio nero” (tra il 1992 e il 2002), era già considerato uno dei grandi favoriti di Goncourt.

Il libro non ha potuto essere pubblicato in Algeria, dove è soggetto a una legge che vieta qualsiasi lavoro su questo periodo sanguinoso che, secondo i dati ufficiali, ha causato la morte di almeno 200.000 persone.

“Dopo il divieto del libro e della nostra casa editrice alla fiera del libro di Algeri, è la volta di sua moglie [psychiatre de profession, NDLR]che non ha fornito in alcun modo la fonte degli scritti di Houris, da incidere sulla sua integrità professionale”continua Gallimard.

Secondo i media algerini, Saâda Arbane, sopravvissuta a un massacro durante il Decennio Nero, seguita dal punto di vista medico dalla moglie di Kamel Daoud, afferma di essersi riconosciuta nel personaggio principale diOre.

Oreche nella fede musulmana designa le ragazze promesse al paradiso, è un romanzo nero ambientato in parte a Orano sulla sorte di Aube, una giovane donna muta da quando un islamista le ha tagliato la gola il 31 dicembre 1999.

(Con AFP)

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