Come vive una persona attraversata dalla scrittura? Come possiamo esistere quotidianamente quando dentro ribollono così tante parole, così tante domande? La poesia che scriviamo ci aiuta a vivere? Laura Vazquez ha 38 anni, pubblica da oltre 10 anni; ha ricevuto il Goncourt per la Poesia nel 2023, la sua opera è tradotta in una decina di lingue… Poeta, scrittrice e ora drammaturga ci presenta Zeroil suo nuovo lavoro pubblicato da Éditions du Sous-Sol.
Una scrittura quotidiana
Alla domanda se la quotidianità prosaica danneggi la sua capacità di scrivere, Laura Vazquez risponde che, al contrario, scrittura e quotidianità sono intrecciate: “i due sono piuttosto mescolati, ma anche molto separati nel tempo”. Ricorda che alcuni dei suoi testi sono intrisi di elementi “abbastanza banali che fanno completamente parte della vita di tutti i giorni. Ma a volte, questi testi, le voci, le figure, i personaggi scavano dentro certe sensazioni, certi pensieri e domande, e queste sono forse cose che tendiamo a non fare molto in una vita quotidiana generalmente piena di rumore”.
Perché nei suoi testi e in Zero in questa stanza in particolare, il silenzio è molto presente: “c’è molto silenzio tra le due voci, tra i due protagonisti di questa commedia che non hanno nomi. Le loro parole galleggiano, e tra le loro parole ci sono dei silenzi indicati nel testo dove si scrive semplicemente ‘silenzio’ .
Precisione del testo e movimento della frase
Per anni Laura Vazquez ha detto e messo in scena quello che scriveva sul palco, un’esperienza però molto diversa dal teatro: “quando leggo i miei testi, non li interpreto, non li dirigo; infine se, mio malgrado, attraverso il mio corpo e la mia voce, ma provo a lasciare il testo così com’è, cerco di seguirne precisione. Se la frase ha un certo movimento, mi infilo in questo movimento, senza indirizzarlo.
“Quando scriviamo non stiamo dicendo, stiamo facendo. Scriviamo un testo quasi di nascosto da noi stessi. Nascondendo a noi stessi l’atto. Perché è così grande e pesante. Diciamo che ci sediamo davanti ad una Parola vuota documentare e dire a noi stessi ‘ecco, scrivo un testo, voglio un testo vero, forte, giusto’.
Clip audio:
- Lettura di Zero di e di Laura Vazquez
- Archivio di Marguerite Duras nello spettacolo “Apostrophes” su France 2 nel 1984
- Canzone finale: Tutte le cose che ha detto de TATU
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