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Verso la creazione di un blocco “info”? Perché i numeri dei canali TV potrebbero cambiare il 1 marzo 2025

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Attualmente diversi canali sono impegnati in una battaglia, a causa della nuova numerazione che potrebbe verificarsi dopo l’annunciata chiusura di C8 e NRJ 12. Spiegazioni.

Dovremo presto abituarci a premere altri pulsanti per trovare il nostro programma televisivo preferito? Dal 1° marzo la numerazione dei canali potrebbe infatti cambiare, almeno per quelli denominati TNT e situati oltre il numero 7.

Fori nella zappetta

Infatti, con l’annunciata chiusura dei canali C8 e NRJ 12, conseguenza di una decisione molto controversa dell’Arcom (Autorità di Regolazione per le Comunicazioni Audiovisive e Digitali), ci saranno dei buchi nella zappette. Oltre ai canali n. 8 e 12, il n. 20 è oggi non occupato, infatti dalla chiusura nel 2020 di Ô.

A priori, Arcom potrebbe quindi non limitarsi a riallocare gli slot lasciati liberi ai due nuovi canali selezionati (Ouest-France e Réels TV), ma rivoluzionare il panorama televisivo francese. Soprattutto perché le richieste arrivano da ogni parte.

Riportare LCI e France Info dietro BFM e CNews?

Nel corso della sua udienza per il rinnovo della frequenza TNT di LCI, attualmente in onda sul canale 26. Il direttore generale del gruppo TF1 Rodolphe Belmer ha chiesto così di salire nella gerarchia. Il vicedirettore generale dell’informazione del gruppo TF1, Thierry Thuillier, ha completato la richiesta chiedendo la “creando un blocco di canali informativi” Chi “ci permetterebbe di ricreare una forma di equità di opportunità“. “La numerazione molto distante di LCI è un handicap“, ha spiegato, essendo i suoi concorrenti BFM e CNews più facili da trovare ai numeri 15 e 16.

Di questo raggruppamento andrebbe a vantaggio anche France Info, attualmente in onda sul canale 27. Ma Nicolas de Tavernost, direttore generale di RMC BFM, rifiuta l’ipotesi, parlando addirittura di una “vera rapina”. “BFM è stata la prima ad investire dal 2005 nello sviluppo di questa offerta. Nessuno ha investito tanto quanto BFM e impiega così tanti giornalisti. Da vent’anni BFM è nel campo dell’informazione e oggi c’è chi vorrebbe catturare parte del suo pubblico avvicinandosi ad essa. Considereremmo di lasciare aprire un negozio concorrente nel parcheggio di un supermercato in modo che possa sfruttare il suo bacino di utenza?“, ha difeso nelle colonne di Les Echos.

E i due nuovi canali?

Questo raggruppamento potrebbe anche avvantaggiare i due nuovi arrivati, dato che RéelsTV, il canale del miliardario ceco Daniel Kretinsky, si presenta come “un luogo originale di dibattito pubblico” e Ouest-France hanno presentato un programma più vario ma sempre molto incentrato sull’informazione. In ogni caso, i suoi leader hanno già annunciato che rifiuteranno qualunque numero oltre i 23.

Questo è un bene, il numero 18 potrebbe anche diventare libero. In ogni caso, Gulli, un canale che propone contenuti per bambini, chiede di avvicinarsi a France 4, in onda su “14”, e i cui programmi si rivolgono a un pubblico simile.

Questo gioco di cappelli televisivo si preannuncia quindi un vero grattacapo per Arcom, che dovrà presentarne la copia entro la fine dell’anno per l’implementazione il 1° marzo. Tanto più che C8 e NRJ 12 hanno contestato la loro espulsione da TNT davanti al Consiglio di Stato e potrebbero quindi eventualmente tornare su questo grande dibattito sulla numerazione.

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