È un album che è arrivato come una sorpresa e come una ricompensa per i fan. Il rapper Damso ha rilasciato, venerdì 15 novembre, ho mentito un disco dai ritmi più diversi, in cui si apre un po’ sulla sua oscurità e sulle complessità della sua personalità. ho mentito perché aveva annunciato a gran voce che il suo ultimo disco non sarebbe uscito prima del 30 maggio, prima di porre fine alla sua carriera discografica.
Quindi ha mentito. Nel settore della musica, non capita così spesso di ammetterlo, tra pensionamenti costantemente rinviati, concerti moltiplicati per ragioni finanziarie o rifiuto di ammettere che siamo alla fine del ciclo. Con Damso, ai vertici dell’hip-hop da un decennio, siamo altrove.
Il rapper belga avrà 33 anni quando pubblicherà il suo ultimo album, il 30 maggio, un’età in linea con l’amore quasi cristiano che suscita tra i suoi fan. Con lui quasi nessuna intervista. L’ultimo lo ha concesso a inizio anno alla RTBF: “Mi prendo il mio tempo, rivisito, creo. Credo che più avanzo, più devo prendermi il mio tempo. Potrei facilmente emettere tanti suoni, ma senza vita. Reinventarsi richiede sempre più tempo perché è mi richiede di sperimentare le cose.”
In ho mentito c’è molta vita. Con il rapper Kalash Criminel, nato come lui a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, canta in lingala. Con Kalash, rapper martinicano, prova lo shatta, una musica molto di moda. E ovunque, Damso impone ritmi vari, tra flusso inquietante e testi crudi, tra danza e bellissime ballate, in particolare con colei che ha contribuito a lanciare, una certa Angèle.
Ma questo album, che avrebbe dovuto includere meno titoli, come una virgola prima della fine il prossimo maggio, Damso lo ha pubblicato per i suoi fan impazienti. Fu annunciato a sorpresa e registrato in brevissimo tempo a Bruxelles. Sempre alla RTBF si è detto lucido riguardo alle aspettative: “Lo so, ce l’hanno con me, ma è per il bene di tutti. Innanzitutto è per il mio bene, sinceramente. Parto dal principio che sono pronto affinché qualcuno non amerà più domani, se non ho più successo, non ho più successo, ma sarei stato sincero con me stesso e le persone che mi ascoltavano avrebbero capito che era qualcuno che condivideva la sua sincerità”.
E senza reinventarsi completamente, Damso si regala, a volte intimo, musicalmente molto pertinente, sempre pioniere delle tendenze. Ho mentito sì, ma la colpa ammessa, per una volta, è stata totalmente perdonata.
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