A due anni dalla sua pubblicazione in Francia (a cura di JC Lattès), il romanzo autobiografico di Mustapha Zem è appena uscito per un editore marocchino. La prima opera dello scrittore, “Les pas perdus”, è ora disponibile presso le edizioni Le Fennec, ad un prezzo più accessibile per i lettori in Marocco. Annunciando la notizia alla nostra redazione, Mustapha Zem è felice. “Lo spero [ce livre] colpisce quante più persone possibile”, confida l’autore franco-marocchino.
Quest’opera molto sensibile descrive “le speranze deluse e le disillusioni che segnano il viaggio degli immigrati”. Risuona “come una forte testimonianza della ricerca di appartenenza e della difficoltà di trovare il proprio posto, in un mondo che spesso sembra incomprensibile”, sottolinea l’editore marocchino. Le Fennec descrive infatti “una storia commovente che lascia un’impronta duratura nel lettore”.
Fortemente intrisa di fatti reali, l’opera venne pubblicata dopo un incidente che sconvolse la vita dell’autore, fino ad allora direttore finanziario. Nel maggio 2020 una grave caduta lo ha portato in coma per cinque giorni. Soffrendo della “sindrome senza filtro”, perde per un certo periodo la capacità di inibizione. Inizia quindi un lungo viaggio attraverso il deserto, sia a livello professionale che personale. Alla fine di questa dura prova è emerso un romanzo autobiografico, che a sua volta ha ispirato un lungometraggio (Les Miens) del fratello di Mustapha, il regista Roschdy Zem.
Per rimettersi in carreggiata, la scrittura, come il cinema, è stata uno sbocco per Mustapha Zem. In precedenza, aveva detto a Yabiladi di aver ripreso il suo progetto di scrittura iniziato prima dell’incidente, “riconsiderandolo attraverso il prisma del trauma cranico, di questa vita che è crollata e che deve rinascere”.
È così che Mustapha Zem ha trovato la via della guarigione scrivendo il suo primo libro. D’ora in poi, ha sostituito il suo costume da direttore finanziario con carta e penna, determinato a intraprendere nuovi progetti di scrittura.
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